"La vera terra dei barbari non è quella che non ha mai conosciuto l’arte, ma quella che, disseminata
di capolavori, non sa né apprezzarli né conservarli"
(Marcel Proust)

martedì 12 luglio 2011

La chiesa rupestre di contrada Monte a Patti



La cosiddetta grotta "du pistòlu" (microtoponimo che si fa derivare dalla titolatura greca του αποστολου, ad un apostolo) rappresenta uno dei pochi esempi noti di architettura sacra rupestre in provincia di Messina. 
La presenza di un'area caratterizzata da grotte è già attestata nel diploma di fondazione del monastero del S. Salvatore di Patti in data 1094.





Questa piccola chiesa rupestre suggerisce una lettura greca del suo spazio interno; dal punto di vista architettonico sono sorprendenti le affinità con l'edilizia rupestre materana più arcaica dei secoli IX-XI. La volta dell'aula rievoca i soffitti di gusto arabo-normanno, i tentativi decorativi mostrano invece una sensibilità di tipo romanica.


Bibliografia: 
A. Messina, Le chiese rupestri del Val Demone e del Val di Mazara, Palermo 2001. 
M. Spadaro, I Nebrodi nel mito e nella storia, Messina 1993.

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