"La vera terra dei barbari non è quella che non ha mai conosciuto l’arte, ma quella che, disseminata
di capolavori, non sa né apprezzarli né conservarli"
(Marcel Proust)

sabato 17 ottobre 2015

Patti: Patrimonio al Passato.

Gli Argonauti accerchiano Amico. Particolare di Hydria (400-425 a.C.).
Nella prefazione del recentissimo libro di Giuliano Volpe “Patrimonio al Futuro”, un manifesto in materia di tutela e gestione dei beni culturali sul territorio Italiano, si evidenzia l’esigenza del superamento ideologico e dogmatico attraverso il dialogo e l’apertura per consentire di colmare il grande vuoto causato da anni di silenzi e cattiva gestione (spesso operata da non addetti al settore) del nostro Patrimonio Culturale. 
Controtendenza, stamane a Patti si svolgeva una rassegna di studi archeologici, organizzata dalla locale sezione dell’Archeoclub, che si è contraddistinta per la sua impronta desueta e poco partecipata rispetto ad un pubblico di appassionati, esperti e soprattutto giovanissimi studenti le cui aspettative sono rimaste deluse e disattese da un atteggiamento di stallo e chiusura. Nello specifico, in un atteggiamento da regime, gli organizzatori della giornata, nonostante le richieste di intervento in sala, non hanno consentito che si svolgesse alcuna forma di dibattito ed interazione tra relatori e pubblico. Uno scenario paradossale soprattutto dopo i proclami di Gabriella Tigano di massima apertura e disponibilità da parte della Soprintendenza di Messina. 
L’intervento di Giuseppe Voza ha sottolineato l’esigenza di dover educare i più giovani (rivolgendosi ai numerosi studenti presenti) alla conservazione e alla valorizzazione dei nostri beni culturali. Parole condivisibili in pieno sebbene bisogna ricordare che non esiste conservazione, quindi condivisione, senza un’adeguata conoscenza, la quale deve essere necessariamente fissata ed operata dagli addetti ai lavori. A tal proposito, a distanza di più di quaranta anni dalla sua scoperta, la conoscenza della Villa Romana di Patti rimane ancora adombrata ed offuscata dalla mancata pubblicazione dei dati relativi agli scavi e alle indagini archeologiche condotte dall’allora soprintendente Voza. 
Ma la nota più beffarda riguarda il trattamento riservato agli studenti, gli stessi che (chi era seduto a quel tavolo forse nemmeno lo sapeva) con grande dedizione hanno già operato ed avviato progetti altamente qualificati proprio per la valorizzazione del patrimonio culturale sito all’interno della città di Patti e che appartiene, prima di tutto, ad ogni singolo. 
Patti oggi si è distinta consegnando alla sua storia un dictat di altri tempi, autocelebrativo, di autocompiacimento, di autoassegnazione di ruoli e di missioni imperniato su autostima e autocandidature. Il patrimonio culturale non può essere strumentalizzato né per giochi di potere, né per motivazioni autoreferenziali che puntano ad obiettivi palesi che di strategico non hanno nulla neppure allo sguardo ormai più che acuto delle nuove generazioni!

Non è questa la cultura che vogliamo!

Associazione Argonauti

venerdì 14 febbraio 2014

La notte di Antonello da Messina

Il sindaco, Renato Accorinti, e l'assessore alla cultura, Tonino Perna, insieme al direttore della Biblioteca Regionale, Sergio Todesco, e la responsabile della Soprintendenza di Messina - sezione beni storico-artistici, Grazia Musolino, hanno illustrato stamani, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Zanca, le iniziative del primo appuntamento delle tre Notti della Cultura, che si svolgerà sabato 15, dedicato alla figura del grande pittore del Quattrocento, Antonello da Messina, su iniziativa degli assessorati alla cultura ed identità, commercio, mobilità, viabilità e trasporti, in collaborazione con la Provincia Regionale di Messina. Il sindaco ha evidenziato che: "simili eventi consentono l'arricchimento e la crescita culturale, che rappresentano aspetti fondamentali per dare un'ulteriore spinta al cambiamento di Messina. L'organizzazione di questi appuntamenti culturali rientra nella logica del rilancio del nostro territorio, coinvolgendo anche le giovani generazioni. Non è un caso che l'Amministrazione abbia anche previsto in futuro l'allestimento di una biblioteca per bambini". L'assessore Perna ha sottolineato che "la città di Messina ha risposto positivamente e con entusiasmo alla nostra scelta di dare il via alle tre Notti della Cultura con un omaggio ad Antonello, l'artista messinese più conosciuto al mondo. Ringrazio tutti ed a coloro, che non hanno potuto partecipare alla nottata tematica, rinnovo l'invito per i prossimi appuntamenti delle Notti della Cultura. Abbiamo preparato un programma ricco e variegato, con una serie di eventi, luoghi e siti riguardanti la sua figura. Grazie alla collaborazione di Caronte e Ferrovie dello Stato è previsto per sabato 15 uno sconto del 50 per cento sul biglietto per chi traghetterà dalla costa calabrese. E' nostra intenzione organizzare anche una Notte della Cultura dell'Area dello Stretto. Obiettivo del mio assessorato, con una serie di iniziative, è quello di rendere il Palacultura il centro della cultura, motivo per il quale è stato progettato e costruito". Il programma del primo appuntamento prevede: al PALACULTURA ANTONELLO: dalle ore 17, alla Biblioteca comunale, 2° piano, "Una merenda nella bottega di Antonello", attività ludico-didattica per bambini, a cura di Italia Nostra; "Quattro giorni con Antonello", reading di Federica De Cola; "Giochiamo con i dipinti di Antonello e di Scuola Fiamminga", laboratorio grafico, memory e puzzle, con musiche e danze del tempo di Antonello, e merenda preparata secondo antiche ricette siciliane. Nel Foyer: dalle ore 19, dopo i saluti istituzionali d'apertura, del sindaco, Renato Accorinti, e dell'assessore alla cultura, Tonino Perna, la mostra didattica delle riproduzioni artistiche di tutte le opere "Antonello da Messina"; presentazione del progetto di M. Romeo e G. Brancato; "Antonello nel mondo", a cura di D. Cacopardo; "Antonello e Messina" di S. Bottari; "Da Sciascia a Consolo", letture antonelliane, con le voci di L. Fiorino e D. Gonciaruk; intermezzi musicali, con il Trio Ars Vetus; "Tavola imperiale", a cura dell'Istituto d'istruzione superiore Antonello, con degustazione del menù viola; riproduzione in ceramica del "Ritratto d'uomo" di Antonello da Messina, realizzato dagli alunni del laboratorio di ceramica dell'Istituto Antonello. Alla Galleria di Arte Moderna Messina (GAMM), dalle ore 20, "Apriamo all'Arte in omaggio ad Antonello", illustrazione delle eccellenze della raccolta curata da S. Lanuzza e V. Buda della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Messina. All'Archivio Storico - Sala Lettura "P. Bruno" 1° piano, dalle ore 20, "Ricordando Antonello: Il testamento di Antonello: studi e ricerche", percorso fotografico e documentario, a cura di N. Speranza; esposizione del medaglione realizzato dall'orafo G. Mammano, che raffigura la Messina di fine '400 così come la vedevano i contemporanei di Antonello. Al MUSEO REGIONALE: dalle ore 17, potranno essere visitate le sale dedicate ad Antonello ed agli Antonelleschi fino all'orario regolare di chiusura (ore 18,30 biglietteria - ore 19 chiusura cancelli), per un importo "simbolico" riservato ai residenti di 1 euro, pur con le limitazioni connesse al cantiere PO FESR in corso per l'adeguamento della sede storica; alle 17.30, l'assessore regionale dei Beni Culturali e dell'Identità siciliana, Maria Rita Sgarlata, nella saletta conferenze della struttura museale, interverrà sul tema proposto dall'assessore comunale alla cultura, Tonino Perna, quale filo conduttore delle Notti della cultura. La funzione di start point della serata, assegnata al Museo, sottolinea il valore delle opere di Antonello nelle collezioni permanenti della struttura e la visita di sabato sarà il giusto tributo dei messinesi al maestoso Polittico autografo che fu protagonista, nel 1953, della memorabile mostra a Palazzo Zanca. E' inoltre stato predisposto uno staff di accoglienza per agevolare il percorso fruibile e garantire ai visitatori informazioni sul patrimonio esposto. Con visite guidate a cura di E. Ascenti, A. Migliorato e A. Giuliano, si potranno ammirare oltre al Polittico di San Gregorio, firmato e datato nel 1473, raffigurazioni della Madonna in trono col Bambino, San Gregorio, San Benedetto, Annunciazione ed alla tavoletta bifronte raffigurazione della Madonna col Bambino e francescano in adorazione (recto); Ecce Homo (verso), ormai quasi concordemente attribuita al Maestro, una considerevole quantità di testimonianze pittoriche riconducibili al suo seguito, oggetto di appassionate controversie attributive che hanno animato la storiografia specialistica impegnata nella definizione delle tante personalità emergenti, fra le quali i nipoti Pietro ed Antonello de Saliba e Giovanni Salvo, autore del rinomatissimo Transito della Vergine del 1509, esposto sull'altare maggiore del Duomo il giorno dell'Assunta, di cui rimane un frammento nei depositi museali. Si segnalano anche la Madonna del Rosario con le gerarchie, eseguito nel 1489, il suggestivo Cristo alla colonna, acquisito nel 1989, la Madonna del gelsomino, la tavola trasportata su tela con S. Caterina d'Alessandria, acquisita dalla Soprintendenza di Messina nel 1994. Nella Sala degli Antonelleschi è inoltre fruibile una significativa scelta di opere fiamminghe, utili ad individuare una delle componenti della formazione di Antonello. Alla BIBLIOTECA REGIONALE: alle ore 20, l'esposizione di libri e documenti, provenienti dai Fondi della biblioteca, su Antonello da Messina e i suoi tempi; alle 22, "Sciascia su Antonello", letture antonelliane a cura di A. Lo Presti; alle 22,30, "I luoghi originari di Antonello - La contrada dei Sicofanti", conferenza a cura di C. Micalizzi; alle ore 23,15, "Tracce letterarie di Antonello" (Consolo, Campanile, Perec), letture antonelliane a cura di A. Lo Presti. Al FORTE SAN SALVATORE: dalle ore 17, performance artistiche, organizzate dall'Istituto superiore "La Farina/Basile", a cura di D. Scopelliti e G. Bambino - Spazio Libero Officina Artistica: F. Di Bella, M. Saija, O. Sturniolo, E. Vanfiori, M. Di Bella, T. Ribuffo; interventi performativi di artisti vari. Alla PROVINCIA REGIONALE DI MESSINA: dalle ore 17, a Palazzo dei Leoni, esposizioni di stampe e vedute della Sicilia e di Messina prima e dopo Antonello; alle 23,15, nel Salone degli specchi, musica vocale rinascimentale. Al MONTE DI PIETA': alle ore 20, proiezioni video sulla vita di Antonello, a cura di C. Celona; mostra fotografica e documentaria sui resti del convento di S. Maria del Gesù, luogo di sepoltura di Antonello, secondo l'ipotesi dello storico G. La Corte Cailler; esposizione della copia del testamento di Antonello; alle 21.30, letture antonelliane, con la voce di I. Zimbaro, musica D. Ferraro, Duo Tusa - Pitali; esposizione di due riproduzioni antonelliane; alle 22,30, "Il sorriso dell'ignoto marinaio" di V. Consolo, testo ispirato al "Ritratto d'uomo", recital teatrale a cura di G. Boncoddo e del Gruppo Teatrale Universitario (A. Savasta); "Galea di Sicilia interpreta i colori di Antonello", dipinto su seta realizzato da C. Siracusano e R. Mortelliti. Al CONVENTO SAN PLACIDO CALONERO': Enoteca Provinciale e Istituto Agrario San Placido Calonerò, alle ore 20, arte, storia e tradizioni, commercio e artigianato, degustazioni con tavola imbandita in forma rinascimentale; alle 21,30, musica e canti rinascimentali. Al LICEO G. SEGUENZA: alle ore 19, esibizione del coro - orchestra "Voci in Seguenza"; "Antonello da Messina in digitale", proiezione delle opere dell'artista e didascalie; "Musica e colore - La sala sensoriale", musica quattrocentesca e proiezioni video; esposizione di altorilievi e bassorilievi, riproduzioni di porzioni di architetture del XV e XVI secolo; alle 21,30, incontro con esperti sui temi "Lo sguardo di Antonello Innovazioni e suggestioni nel tempo" e "Arte e Scienza nel Quattrocento". Al LICEO F. MAUROLICO: alle ore 19,30, "Messina e le arti tra il 400 e il 500", a cura dei professori S. Di Bella, A. Crea e Pistorino; "L'Arte di Antonello da Messina", a cura della professoressa Frisone; alle 21,15, laboratorio di musica "Incontro con la musica classica"; alle 22,15, coro del Maurolico - Archimede - Verona Trento. All'ISTITUTO ANNIBALE MARIA DI FRANCIA: dalle ore 19, nel Salone Padre Annibale, esposizione dell'opera della Scuola Antonelliana "La Madonna dei Miracoli", studio sui volti delle Madonne di Antonello e dei suoi allievi; nel Chiostro del monastero, esposizione della "Madonna delle Vittorie", studio sulle vedute di Messina da Antonello al XVII secolo; nel Teatro Annibale di Francia, alle ore 21, proiezione del video "Antonello da Messina e il ritratto dell'uomo" e mostra di origami "La crocifissione di Antonello". Al DUOMO: dalle ore 19, visite guidate a cura di Messinarte, al mosaico realizzato sui bozzetti di Giulio Aristide Sartorio, raffigurante il "Cristo Salvator Mundi", ispirato all'originale di Antonello da Messina. Alla PARROCCHIA SANTA CATERINA: alle ore 21, "Il mistero del dolore salvifico nelle opere di Antonello da Messina", mostra e lettura di alcune riproduzioni. Alla SS. ANNUNZIATA DEI CATALANI: dalle ore 21, mostra archivio fotografico relativo all'esposizione antonelliana del 1953, collezione Riccobono; dipinti realizzati dal pittore P. Crea, che riproducono alcuni capolavori di Antonello; "Meditazioni corali su opere di Antonello da Messina"; concerto e proiezioni di opere di Antonello, a cura della Corale Polifonia "Giovanni Pierluigi da Palestrina". Al SANTUARIO SANTA MARIA DEL CARMINE: dalle ore 20, "Antonello e i paesaggi dello Stretto", lezione - concerto a cura del Centro Studi Historiae et Memoriae; video proiezioni e interventi, a cura di G. Finocchio e D. Vinci; interventi musicali, a cura dell'Associazione "Luca Marenzio", con il duo Flauto e chitarra (A. De Marco-G. Mangano), il duo soprano e pianoforte (C. Pirrera-A. M. Rotondo), ed il coro Polifonico "Luca Marenzio", diretto dal M° C. D. Lisanti. Alla CHIESA ORATORIO DELLA PACE (O DELLE BARETTE): alle ore 22,30; letture antonelliane, con la voce G. Di Giacomo; intermezzi musicali, con il Duo Fagà-Leonardi; concerto di musica polifonica della Corale Santa M. delle Grazie, diretta dal Maestro G. Arena. Alla CHIESA VALDESE: alle ore 21, concerti corali e organo (Associazione Antonello). A VILLA CIANCIAFARA (ZAFFERIA): alle ore 21, esposizione del pregevole dipinto raffigurante "La Madonna della Catena" di Antonello de Saliba, collezione di G. A. Mallandrino; conversazione sull'opera, a cura di G. Musolino della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Messina. Al GABINETTO DI LETTURA: alle ore 18, esposizione bibliografica e fotografica su Antonello. Alla TOMBA DI ANTONELLO: alle ore 18, visita ai resti del Convento di Santa Maria di Gesù Superiore, luogo di sepoltura di Antonello. Al TEATRO VITTORIO EMANUELE: alle ore 21,30, cori rinascimentali "S. Maria dei Miracoli", "Onda Maris", "Arsis Vocal Ensemble" e "Gaudemus in Domino", coordinati dal Maestro Beninati. A LARGO MINUTOLI: alle ore 22, inaugurazione dello spazio verde e lettura antonelliana a cura dell'Istituto Minutoli. Al MAGIKA (via Placida): alle ore 19, set fotografico, a cura di A. Mancuso, che interpreterà, in chiave contemporanea, ritratti di tipo antonellesco donandoli agli ospiti. Alla LIBRERIA MONDADORI (via Garibaldi): alle ore 19, "Il sorriso dell'ignoto marinaio" di V. Consolo, reading a cura di F. Musolino e F. Nicosia (ideatore di Pianissimo). Alla LIBRERIA DORALICE (via C. Pompea): alle ore 19, "Omaggio ad Antonello e alla sua Messina", reading di brani dedicati all'arte e alla letteratura emergente messinese, partendo dall'opera di V. Consolo "Il sorriso dell'ignoto marinaio", a cura dell'Associazione Terremoti di Carta. Alla LIBRERIA FELTRINELLI (via Ghibellina): alle ore 17,30, "Messina al tempo di Antonello", conversazione con C. M. Rugolo; alle 18 ed alle 19.30, "Processi Psicologici della trasfigurazione artistica e narrativa"-Antonello da Messina tessitore di emozioni. M. G. Scuderi incontra L. Pandolfo e A. Pugliese; alle 21,30, degustazione del "Menù Verde" e proiezione di immagini e musica. Alla LIBRERIA CIOFALO (via Consolato del Mare): alle ore 20,30, "Antonello nella critica d'arte", conversazione di T. Pugliatti, e "Da Vasari al MART", un percorso bibliografico su Antonello, mostra a cura di G. Molonia. All'ORAFO - ARGENTIERE F. COSIO (corso Cavour): esposizione tematica "Antonello visto da Giorgio Vasari". All'OTTICA LUNETTES (corso Cavour): "Strumenti ottici nell'arte del XV Secolo", a cura di C. Bernava e R. Marchese. All'ASSOCIAZIONE MILLE VETRINE (via dei Mille): riproduzioni fotografiche di opere di Antonello ed estemporanea di paesaggisti in vetrina. All'ASSOCIAZIONE TOVAGLIA VOLANTE (via M. Giurba): alle ore 19,30, "Colori in cucina tra passato e futuro", lezione di cucina aperta a cura di L. Carere e R. Orlando, con un'introduzione alla cucina medievale in parallelo alle tendenze gastronomiche più moderne; alle 20,45, degustazione di menù rinascimentale. Per agevolare la partecipazione all'evento, sono inoltre previsti: il Tour Antonello, con il percorso viale Boccetta, via Garibaldi, via T. Cannizzaro e corso Cavour, ultima corsa alle ore 01; bus Forte San Salvatore, da parcheggio Cavallotti a Forte San Salvatore, prima corsa alle ore 17; da Forte San Salvatore a parcheggio Cavallotti, ultima corsa alla ore 21,30; bus Villa Cianciafara - Zafferia, da parcheggio Zaera a Villa Cianciafara, con le corse in andata alle ore 19-20-21, ed ultima corsa di ritorno alle ore 22; bus San Placido Calonerò (Pezzolo): da parcheggio Zaera a San Placido Calonerò, corse in andata alle ore 19-20,45 e corse di ritorno alle ore 20-21,30; tram, ultima corsa da Gazzi alle ore 23,30 ed ultima corsa da Annunziata ore 00,15; i parcheggi gratuiti Zaera (Villa Dante), Cavallotti e La Farina rimarranno aperti sino alle ore 03. I ristoranti, che hanno aderito all'iniziativa dei "Menù Antonelliani", sono "La dolce Vita", in piazza Duomo, 14; "Bouchon", in via San Camillo 14; "L'altro orso", in via Placida 22; "La Durlindana", in via Nicola Fabrizi 143; "L'Antica Badia Fuori Porta", in via Cavalieri della Stella 11/13; Trattoria "Morello", in via XXIV Maggio 10/12; Hostaria "Disio", a Parco degli Ulivi, in Contrada Romeo a Villafranca; "Hosteria del Campanile", in via Loggia dei Mercanti 7; "Il Ficodindia", in via Placida 15; "Hostaria da Bacco"in via Cernaia 11, c/o Piazza del Popolo; "Il Siciliano", in via Cesare Battisti 26; "Le Giare", in via Santa Caterina 17, a Itala Superiore; Brew Pub "I Cinque Malti", a piazza Duomo, 8; Ristopub Birrificio "Krithè", in via degli Amici 2; Associazione "La Tovaglia Volante", in via Mario Giurba 2; la Libreria "Feltrinelli", in via Ghibellina 32; il Palacultura, a cura dell'Ist. di Istr. Superiore "Antonello"; e Villa Cianciafara (Zafferia) con degustazione di dolci rinascimentali inseriti nei "Menù di Antonello", a cura di L. De Rosa. Tutte le informazioni sono disponibili sui siti www.cittadimessina.it alla sezione News e www.comune.messina.it. Eventi collaterali collegati al programma del primo appuntamento delle Notti della Cultura all'indirizzo: http://www.cittadimessina.it/notticultura2014/effetti collaterali.pdf

domenica 27 ottobre 2013

Riflessioni archeoidentity sulla Niosi Piazza, tra memoria, amnesia e cambiamento


In una fitta trama degna di Aristofane, ormai da tempo a Patti si celebra l’istrionica vicenda legata alle sorti della NUOVA PIAZZA FRANCESCO NIOSI (detta anche, secondo la tipica plurinomenclatura della toponomastica locale, San Nicola, San Nicolò o del Mercato). I lavori di riqualificazione già intrapresi da alcune settimane, -una sorta di totale azzeramento visivo e mnemonico di tale piazza ad esclusione della fontana posta nel suo centro- hanno suscitato l’interesse e lo sdegno di numerosi cittadini che prontamente hanno sollevato non poche perplessità e preoccupazioni. Ma di che genere? 

Le principali obiezioni riguardano l’opportunità di ripristinare l’assetto di Piazza Niosi riportandolo alla sua forma precedente e più recente, acconsentendo tutt’al più a una sorta di “Extreme Makeover: Square Edition”, che nella sostanza si limiti a riconsegnare ai cittadini pattesi e a coloro che di tale piazza ne hanno memorizzato le più recenti fattezze, una versione aggiornata e corretta, degna per l’appunto di un intervento strabiliante e straordinario ma di pura e semplice messa in “bella forma” della piazza.

Ecco allora che ARGONAUTI, in nome di quell’identità culturale e territoriale e in nome di quelle ragioni archeologiche su cui ha issato la propria bandiera, si sente chiamata in causa e oggi “scende in piazza” per puntualizzare la propria visione a favore di un intervento che coniughi il valore degli elementi antropici (ogni costruzione fatta dall’uomo e per l’uomo) secondo le necessità concrete di un futuro/presente, di uno sguardo che si prenda l’onere, più che l’onore, di coniugare lucidamente il nostro presente con il futuro più prossimo, abbandonando ogni utilizzo di una falsa retorica e di riferimenti a memorie stantie.

UN PO’ DI STORIA: Piazza Niosi, una storia recente più che antica.
A partire dalla seconda metà del XIX secolo, piazza Francesco Niosi, vide il suo nucleo centrale, che invero in origine era destinato esclusivamente ai pedoni, restringersi e ridimensionarsi su di un risparmio sopraelevato a gradoni per permettere la pubblica circolazione degli autoveicoli che in quegli anni cominciavano progressivamente a ‘invadere’ le aree urbane. L’area che ne risultò, aveva quindi lo scopo prettamente funzionale di suddividere il piano pedonale da quello destinato alla pubblica circolazione degli autoveicoli garantendo il regolare e sicuro svolgimento delle attività commerciali connesse al piccolo mercato cittadino. Tale scelta, in linea con le esigenze del suo tempo, non seguiva alcuna ottica progettuale, estetica, in senso stretto, o urbanistica.

LA PIAZZA OGGI: un ritorno al futuro.
Gli spazi pubblici delle città postmoderne, e in primis dei centri storici, oggi più che mai tendono a rispondere a criteri di vivibilità a misura d’uomo piuttosto che a misura d’auto. La nostra contemporaneità ha rimesso al centro del dibattito urbanistico e architettonico criteri profondamente diversi da quelli adottati dalla modernità architettonica e il tema stesso della sostenibilità si è fortemente trasformato e allargato non interessando più solo gli aspetti del verde cittadino ma comprendendo tutte le aree del comfort e della qualità della vita sociale e interculturale. La questione della pedonalizzazione dei centri storici è ormai acquisita e risulta elemento basilare del vivere e convivere civile.

Ripristinare un piano sopraelevato, ossia riproporre la più recente struttura della piazza, opponendosi a un progetto che preveda un unico livello ad eccezione della fontana, con la presunzione di preservare qualcosa in nome di un valore storico che invero non possiede, potrebbe rivelarsi una pretesa priva di fondamento. La difesa inoltre della memoria personale e soggettiva (una memoria legata ai tempi dell’esistenza individuale e non a quelli della storia) produrrebbe il rischio di vedere ancora una volta l’installazione di un’orribile isola spartitraffico/pedonale con la limitazione della reale estensione della piazza ad una piccola platea recinta e non a tutta la superficie naturale, come sarebbe più giusto concedersi.

L’IDEA PROGETTUALE e la QUESTIONE TIGLI
L’idea più oculata sarebbe quindi rendere l’intera area totalmente pedonale e su un unico livello, tenendo tuttavia conto (auspicando che sia già previsto di fatto nel progetto) del naturale e originario avvallamento che interessava il sito. Ciò che a nome di Argonauti invece proponiamo è di eliminare l’avveniristica recinzione a chiusura della Chiesa di San Nicolò, facendo ritornare così l’edificio sacro in piena armonia con la piazza. La messa a dimora di nuovi alberi, considerato il ristretto ambiente, sembra essere una scelta piuttosto opinabile poiché rischierebbe di ostacolare la fruizione visiva delle vie annesse, dei palazzi storici e della peculiare presenza dei due edifici ecclesiastici che dominano la piazza nonché della monumentale “Fontana del Calice”. L’amore per il verde non si misura certo collocando degli alberi in una piazza ma piuttosto provvedendo ad una manutenzione ordinaria di quanto già esistente in città o progettando specifiche aree.

LA FONTANA DEL CALICE
Una riflessione seria merita piuttosto la fontana cosiddetta “del Calice”, finora poco presente anche nei pubblici dibattiti. Come interpretare che lo scalpore più grande finora espresso dalla cittadinanza ha interessato i conci di pietra lavica e i tigli, quest’ultimi addirittura elevati a testimoni di storia e di memoria, quando l’unico elemento che meriterebbe maggiore attenzione è la monumentale fontana? 

Le offese che negli anni sono state subite dalla fontana sono l’unica testimonianza di uno scarso attaccamento alla storia autentica e all’indifferenza che ogni giorno soffoca il centro storico pattese. Eppure, forse complici i rigogliosi tigli che ne offuscavano la visuale, è sempre passata in sordina l’insensibilità e il poco rispetto riservato al manufatto marmoreo: più volte ricoperto da calce per evitare la crescita di muschio (consigliamo piuttosto l’utilizzo di un filtro che depuri l’acqua) e persino protagonista dello scellerato caso in cui furono attaccati con del fil di ferro dei pannelli per segnalare la non potabilità dell’acqua, causando gravi danni al marmo.

ESEMPLARITÁ ed EQUILIBRI
E poi... se l’idea di una piazza totalmente pedonalizzata, su unico piano e senza alberi a qualcuno può apparire affermazione azzardata, ci sentiamo di rimandare ad altri esempi di riqualificazione ben riusciti e noti come testimonia il caso della piazza Duomo di Siracusa. 

Preservare un luogo e la sua memoria vuol dire innanzitutto combattere il degrado e l’oblio; vuol dire garantire l’utilizzo degli spazi e la loro piena valorizzazione; vuol dire adoperarsi per l’espletamento delle sue funzioni, sempre meno interlacciate con gli aspetti prettamente tecnici e di mera utilità. Riqualificare lo spazio dovrebbe voler dire restituire un luogo alla sua variegata vivibilità, qualificandolo e tenendo conto delle esigenze contemporanee dei suoi abitanti, dei suoi fruitori, dei suoi utenti, dei suoi estimatori; dovrebbe voler dire mantenere in armonia il delicato equilibrio tra lo scorrere del tempo, ovvero tra passato, presente e futuro, e le istanze improrogabili di progresso, di cambiamento, di trasformazione che l’agire dell’uomo impone al territorio che lo ospita e che egli, energicamente, abita.

ARGONAUTI C’È.







 Fontana del Calice, i danni provocati dal fil di ferro.



Una scena tratta da "Nuovo Cinema Paradiso" di Giuseppe Tornatore

mercoledì 11 settembre 2013

1st International Congress for heritage & socialization in rural areas


In considerazione dell'attuale situazione economica, il patrimonio culturale è probabilmente uno degli argomenti più colpiti in termini di sovvenzioni o aiuti destinati alla ricerca, la conservazione o la promozione di progetti. 
Nella maggior parte dei casi, le politiche in materia di valorizzazione sono esclusivamente limitati a importanti siti di interesse storico o archeologico, allo scopo di incentivare le risorse turistiche ed economiche di un certo territorio. Tuttavia, altri luoghi di grande interesse storico ma con un patrimonio considerato, a torto, non così rilevante (secondo queste linee guida) sono stati dimenticati, nonostante il ruolo primario che essi hanno e potrebbero sviluppare in relazione sia ai suoi cittadini che per il resto della società.
Partendo da tutte queste considerazioni, nasce il "1° Congresso Internazionale per l'educazione e la socializzazione del patrimonio culturale", che si terrà dal 18 al 21 settembre 2013 a Malpartida De Càceres (Spagna), che punta il focus sulle aree rurali, nel tentativo di proporre strategie innovative per l'unione e la socializzazione del patrimonio culturale (artistico, archeologico ed etnografico). 
L'obiettivo è quello di presentare iniziative in grado di avere un impatto sulla società, finalizzato alla tutela, alla diffusione e alla rivitalizzazione del patrimonio culturale che più soffre di disattenzione e disaffezione. 
Il Congresso è una delle azioni sviluppate nell'ambito del progetto "Cinetínere: cine itinerante por la recuperación sociale del Patrimonio en el Medio rurale". 
Questo progetto è finanziato dai contributi dei Governi Locali per attività culturali per promuovere la comunicazione culturale corrispondente all'anno 2012, convocata dal Ministero della Cultura e dal governo della Spagna.
Il programma: http://sopa13.blogspot.it/p/programa.html
Per approfondimenti: http://sopa13.blogspot.it/

giovedì 11 luglio 2013

Argonauti sostiene Teatri di Pietra 2013: la rete dei teatri antichi e siti monumentali

Argonauti e Teatri di Pietra insieme per promuovere la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio storico e paesaggistico attraverso la classicità.
Ai soci "Argonauti" riservati sconti e riduzioni per tutti gli spettacoli del cartellone della IX edizione (per maggiori info contattare argonautipatti@gmail.com).

Dalla terza settimana di luglio a metà settembre è prevista la nona edizione di Teatri di Pietra Sicilia, iniziativa quest'anno promossa dall'Associazione Teatri di Pietra Sicilia e Capua Antica Festival con il contributo diretto dei Comuni di Castelvetrano (TP), Cattolica Eraclea (AG) , San Cataldo (CL), Aidone (EN), Santa Croce Camerina (RG), Palazzolo Acreide (SR) e che coinvolge numerosi Enti e organismi culturali di pregio come la Fondazione Whitaker, il FAI di Agrigento, il Polo Museale del Pepoli di Trapani , realzzando una “rete dei teatri antichi e siti monumentali” , un percorso di arte e cultura che privilegia lo straordinario patrimonio storico e artistico siciliano e al contempo offre una concreta opportunità di sviluppo socio-culturale e crescita dei territori coinvolti.
Uno scenario affascinante per una programmazione tutta dedicata al tema classico e del Mediterraneo tra teatro, danza, musica e nuovi linguaggi, per oltre 14 produzioni di cui tre create appositamente per i Teatri di Pietra: “L'Oracolo di Delfi” di e con Ernesto Lama, “Caligola” con Cinzia Maccagnano, Sebastiano Tringali, Valentina Capone, “Cassandra” con Elisabetta Pozzi, accanto a numerosi artisti siciliani come Giovanna Velardi, Filippo Luna, Manuel Giliberti, Miriam Palma e numerosi altri .
Una manifestazione interamente volta ad accrescere e sviluppare la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio storico e paesagistico della Sicilia: attraverso lo spettacolo dal vivo si realizza una promozione “compatibile e non invasiva” di aree straordinarie che si offrono ad una fruizione altra, coinvolgendo un 
pubblico diversificato e più vasto. Le diversità della proposta artistica, la presenza di compagnie rappresentative la migliore produzione nazionale, la presenza significativa di artisti siciliani accanto a figure come la Pozzi o Tringali, nonché un “fare rete” delle Amministrazioni coinvolte garantisce anche per programma di oltre trenta eventi in sette province .
La ricorrenza dell'iniziativa (nata nel 2005 e svoltasi senza sospensione sino ad oggi) fa di questa manifestazione un appuntamento “atteso” , testimonianza di un progetto che aggrega e cresce intorno a un'idea innovativa di valorizzazione e sviluppo sostenibile dei territori.
Una nuova edizione quindi , resa possibile grazie all'impegno delle Amministrazioni coinvolte che attraverso Teatri di Pietra ribadiscono la volontà a operare un diverso modo di fare “turismo/cultura e sviluppo” privilegiando progettualità che concretamente dialoghino con il territorio, le cittadinanze e le identità che queste esprimono. Un progetto che anche in un momento di grande difficoltà per la Regione e il Paese, riesce a esprimere la volontà e la determinazione a fare della cultura e del patrimonio la risorsa principale di sviluppo delle cittadinanze coinvolte.