"La vera terra dei barbari non è quella che non ha mai conosciuto l’arte, ma quella che, disseminata
di capolavori, non sa né apprezzarli né conservarli"
(Marcel Proust)

sabato 30 aprile 2011

Il ritorno della dea di Morgantina in Sicilia

In attesa della cerimonia ufficiale di martedì 17 maggio ad Aidone, alcune notizie sulla celebre statua.
La Dea di Morgantina è un originale greco realizzato con due tipi di materiali lapidei, calcare per il corpo e marmo pario per la testa e gli arti, secondo la tecnica acrolitica sperimentata fin dall’età arcaica nella statuaria greca. La figura era completata dalla decorazione policroma di cui restano tracce di colore rosa, azzurro e rosso nel panneggio e che doveva conferire all’immagine un aspetto di impressionante vitalità.
L’opera è priva del piede e del braccio sinistro e della parte posteriore della testa, e presenta il corpo fratturato in tre parti, ricomposto dai restauratori del Getty mediante un funzionale sistema di fissaggio. Ad essa sono pertinenti circa un centinaio di frammenti di calcare, riferibili prevalentemente a parti del panneggio e non più integrabili alla figura.
Alta circa 2,30 metri, la statua raffigura una divinità femminile che impetuosa incede nello spazio e nel braccio destro doveva tenere nella mano un attributo, forse una fiaccola. Una elaborata acconciatura, probabilmente in metallo dorato, decorata da un copricapo, doveva completare l’immagine e ridare giusto equilibrio proporzionale all’intera figura. 
La resa del panneggio, contraddistinto dal cosiddetto “effetto bagnato” richiama lo stile delle sculture del Partenone realizzate dal grande scultore Fidia e dalla sua bottega operante ad Atene nella metà del V secolo a.C. 
L’uso di una tecnica così peculiare che prevedeva la combinazione della pietra calcare e del marmo solo per le parti nude della figura, utilizzata prevalentemente in Sicilia per sopperire alla penuria di marmo locale è, inoltre, un ulteriore probante indizio dell’originaria provenienza di questo capolavoro, certamente un unicum nell’ambito della scultura siceliota e greca.

Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale dell'evento http://www.deadimorgantina.it

mercoledì 27 aprile 2011

Pistunina (Messina). Dissequestrati i reperti di Villa Melania

Nuccio Anselmo 
Gazzetta del Sud 26/4/2011

Nell'area di Pistunina gli archeologi della Soprintendenza sono tornati a lavorare per cercare di recuperare quanto ancora si trova sul posto. La decisione della magistratura dopo vent'anni di oblio, adesso bisogna capire cosa fare del sito. 


A Pistunina, in quella fetta di campagna abbandonata che costeggia il torrente Zafferia, tra carcasse, alte erbacce e il mare incombente, fino a poco tempo fa c'erano accatastati i preziosi reperti di Villa Melania, le tracce di storia romana per uno dei più grandi scandali archeologici della nostra città. Quel che poteva essere e non è stato, la distruzione di un complesso d'età tardo imperiale bellissimo, un fatto che ormai risale a vent'anni addietro e di cui oggi dopo un silenzio infinito è necessario riparlare. Perché c'è un fatto nuovo e importante. Nelle scorse settimane gli archeologi e gli operai della Soprintendenza hanno recuperato tutti i reperti che erano stati collocati in un'area attigua alla sede degli scavi e li hanno trasportati al sicuro, nei loro uffici. Questo perché con un provvedimento della magistratura, l'ha siglato il gip Maria Vermiglio, è stato disposto il dissequestro di tutto il materiale che a suo tempo venne recuperato e collocato in un'area attigua, affidato a un custodie giudiziario. La richiesta al gip è stata formulata dal procuratore aggiunto Ada Menino. Il sequestro giudiziario comprendeva all'epoca una cinquantina di blocchi in pietra lavica, i resti delle strutture murarie, numerosi laterizi, alcuni in calcare, un blocco in marmo e tre colonne in marmo. Adesso tutto questo materiale è finalmente al sicuro, ci hanno lavorato per giorni gli esperti e gli operai dell'Unità diretta dall'archeologa Gabriella Tigano, al cantiere di Pistunina hanno vigilato per giorni l'archeologa Maria Ravesi e l'architetto Rocco Burgio. Ma le "pietre della storia" non possono rimanere ineposte, e soprattutto a Pistunina è necessario tornare a scavare, perché fino ad oggi è stata rinvenuta solo una briciola di quello che realmente esiste nelle viscere della terra. Se si pensa che la scoperta del complesso archeologico di Pistunina risale al 1991 e che questo sito "dorme" da vent'anni, a parte un paio di inchieste e altrettanti processi, si ha la misura di tutto. Erano in corso i lavori di sbancamento all'epoca dall'impresa Fida srl (oggi CMS spa) per realizzare un complesso edilizio, poi vennero alla luce molti resti di strutture di epoca romana, ci fu una brutta storia di sbancamenti non autorizzati che danneggiarono parecchio. Subito dopo vennero avviate alcune esplorazioni da parte della Soprintendenza, ci lavorarono prima e a lungo l'archeologo Giacomo Scibona, poi i colleghi Umberto Spigo e Giovanna Maria Bacci. All'inizio fu una "somma urgenza" nel 1991, poi ci furono tre "perizie" nel '91, '93 e '97. A questo si affiancò un'estesa campagna di prospezioni fisiche ed elettromagnetiche da parte della ditta "Lerici" di Roma (siamo nel 1991), che evidenziò la presenza di un vasto complesso abitativo nell'area di Pistunina. Un complesso che con fasi successive si articola dalla prima età imperiale all'età bizantina (siamo tra il I sec. e il VII secolo dopo Cristo), con strutture spesso ben conservate in altezza, di cui fa parte anche un tempietto in blocchi di pietra lavica, che fu gravemente danneggiato durante lo sbancamento abusivo. E adesso bisogna decidere cosa fare. Se tornare "in sonno" o scavare ancora a Pistunina, magari chiedendo un contributo all'assessore regionale ai Beni Culturali Sebastiano Missineo. Non devono però trascorrere altri vent'anni d'oblio.

Salvatore Settis martedì 3 maggio a Siracusa

Il paesaggio è il grande malato d'Italia. Quello che fu il Bel Paese fa scempio di se stesso, è sommerso dal cemento.
Che cosa sta succedendo agli italiani, che cosa ci acceca?
È ancora possibile indignarsi, recuperare memoria storica, riguadagnare spazio all'insegna della Costituzione? 
I danni al paesaggio ci colpiscono tutti, come individui e come collettività. Uccidono la memoria storica, feriscono la nostra salute fisica e mentale, offendono i diritti delle generazioni future. L'ambiente è devastato impunemente ogni giorno, il pubblico interesse calpestato per il profitto di pochi. Le leggi che dovrebbero proteggerci sono dominate da un paralizzante 'fuoco amico' fra poteri pubblici, dai conflitti di competenza fra Stato e Regioni. Ma in questo labirinto è necessario trovare la strada: perché l'apatia dei cittadini è la migliore alleata dei predatori senza scrupoli. È necessario un nuovo discorso sul paesaggio, che analizzi le radici etiche e giuridiche della tradizione italiana di tutela, ma anche le ragioni del suo logoramento. Per non farci sentire fuori luogo nello spazio in cui viviamo, ma capaci di reagire al saccheggio del territorio facendo mente locale. La qualità del paesaggio e dell'ambiente non è un lusso, è una necessità, è il miglior investimento sul nostro futuro. Non può essere svenduta a nessun prezzo. Contro la colpevole inerzia di troppi politici, è necessaria una forte azione popolare che rimetta sul tappeto il tema del bene comune come fondamento della democrazia, della libertà, della legalità, dell'uguaglianza. Per rivendicare la priorità del pubblico interesse, i legami di solidarietà che sono il cuore e il lievito della nostra Costituzione.


Martedì 3 maggio 2011 alle ore 17:30 il Prof. Salvatore Settis, ordinario di Archeologia Classica alla Scuola Normale Superiore di Pisa, sarà a Siracusa presso la chiesa di San Paolo Apostolo (accanto Tempio di Apollo) per presentare il suo libro.


Interverranno:
Dott.ssa Mariarita Sgarlata
(Docente di Archeologia Cristiana e Medievale - Università degli Studi di Catania)
Arch. Gesualdo Campo
(Dirigente Generale del Dipartimento Regionale dei BB.CC.)
Dott.Alessio Lo Giudice

(Docente di Filosofia del Diritto e Sociologia Giuridica - Università degli Studi di Catania e Messina)
Moderatore:
Dott. Rosario A. Lo Bello
(Docente presso la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia - Palermo)


sabato 23 aprile 2011

Auguri di Buona Pasqua


Sulle note di Vinicio Capossela, con le spettacolari immagini della festa del Gioia di Scicli (Rg), l'augurio di una serena Santa Pasqua da Argonauti!



Il video della Processione delle Varette a Patti

La tradizionale processione delle Varette a Patti, video realizzato da www.pattionline.it

venerdì 22 aprile 2011

Venerdì Santo a Patti: la processione delle "Varette"

Ogni anno, durante la sera del Venerdi' Santo, le vie principali del centro storico della città di Patti diventano un luogo di preghiera e raccoglimento dove si svolge la suggestiva quanto toccante Processione delle "Varette" che rievoca la Passione di Nostro Signore Gesù Cristo. 

Dieci Varette, la cui singola cura è ogni anno affidata a gruppi di fedeli devoti, ripercorrono dieci diversi momenti del calvario di Gesù. 

La Via Crucis ha inizio alle ore 20 davanti alla Chiesa di San Michele arcangelo, per poi attraversare tutto il centro storico della cittadina pattese e rientro nella Chiesetta della Provvidenza. Il percorso si snoda lungo via Garibaldi, via Verdi, piazza San Nicola, via XX Settembre, piazza Municipio, via Magretti, via Vittorio Emanuele, ancora via XX Settembre, piazza Marconi, via Nicolò Gatto Ceraolo e infine il rientro nella chiesetta della Provvidenza.

La processione delle "varette" a Patti trae origini agli inizi del '900. Poco prima della seconda guerra mondiale le varette erano otto, poi danneggiate dai bombardamenti. Successivamente si costituì un comitato, composto, prevalentemente, da pattesi emigrati negli Stati Uniti, che aveva il compito di raccogliere i fondi necessari per la costruzione di nuove varette. Il fine era quello di mantenere viva la tradizione religiosa. Con i fondi raccolti si riscostruirono le varette, i cui lavori vennero affidati ad artigiani di Ortisei, nel Trentino. Ogni varetta riporta, ancora oggi, i nominativi dei generosi concittadini italo-americani.

giovedì 21 aprile 2011

Auguri Roma!




Oggi giovedì 21 aprile si celebra il 2764° Natale di Roma: il compleanno ha origini lontanissime, risalenti a prima dell’Avvento di Cristo. Precisamente, si fa risalire la fondazione di Roma al 753 a.C., ad opera di Romolo. L’evento fu poi fissato per il 21 Aprile, dallo storico Varrone, dopo aver consultato l’astrologo Taruzio. Da questa data in poi derivava la cronologia romana, definita infatti con la locuzione latina Ab Urbe condita, ovvero "dalla fondazione della Città".
Non ci resta che dire: Auguri Roma!

mercoledì 20 aprile 2011

Paesaggio, Costituzione, Cemento: presentazione del volume di Salvatore Settis a Siracusa

La Pontificia Commissione di Archeologia Sacra - Ispettorato per le Catacombe della Sicilia Orientale e la Chiesa di San Paolo Apostolo in Siracusa organizzano la presentazione del volume di Salvatore Settis,Paesaggio, Costituzione, Cemento. La battaglia per l'ambiente contro il degrado civile (Einaudi, Torino 2010), che si terrà nella Chiesa di San Paolo Apostolo (via dell'Apollonion 17, Ortigia, Siracusa)martedì 3 maggio alle 17:30.

Interverranno: Mariarita Sgarlata, docente di Archeologia Cristiana e Medievale (Università di Catania), Gesualdo Campo, dirigente generale del Dipartimento Regionale dei BB.CC., Alessio Lo Giudice, docente di Filosofia del Diritto e Sociologia Giuridica (Università di Catania e di Messina); modera Rosario A. Lo Bello, docente Facoltà Teologica di Sicilia, Palermo. 
Sarà presente il prof. Salvatore Settis, ordinario di Archeologia Classica alla Scuola Normale Superiore di Pisa.


Il volume. Il paesaggio è uno dei pilastri della storia e dell'identità del nostro Paese, nella diversità e varietà straordinaria delle sue città e delle sue regioni. È una delle massime ragioni di attrattività della nostra penisola, concorre a costituirne l'immagine e l'anima per gli italiani e per chi non lo è. Continua però implacabile, anzi cresce ogni giorno, l'ondata di cemento che sta seppellendo il paesaggio italiano, con sindaci che si lasciano tentare dal consumo indiscriminato del territorio, pur di assicurare introiti adeguati alle loro casse altrimenti vuote. Le leggi per tutelare il nostro paesaggio ci sono, ma restano lettera morta se non ci si mette in condizione di applicarle, e se non si modificano le condizioni che hanno determinato l'insorgere dei problemi. Salvatore Settis torna a riflettere su alcuni temi che comparivano già nel suo fortunato pamphlet Italia S.p.A. uscito negli "Struzzi" nel 2002; perché non solo i quadri, le sculture gli edifici artistici, ma anche il paesaggio e l'ambiente concorrono nella definizione dell'identià del "Bel Paese".

martedì 19 aprile 2011

X edizione di Tindari TeatroGiovani


Domani 20 aprile 2011, alle ore 11 nella Sala Conferenze (ex Sala Giunta) di Palazzo dei Leoni si svolgerà la conferenza stampa per la presentazione della X edizione della rassegna teatrale “Tindari TeatroGiovani 2011”, riservata a tutte le scuole superiori d’Italia che si esibiranno sul palco del Teatro Comunale di Patti e che vedrà la conclusione sabato 14 maggio 2011 nello splendido scenario del Teatro greco di Tindari con la messa in scena della rappresentazione teatrale da parte della scuola dichiarata vincitrice. All’incontro parteciperanno: presidente della Provincia regionale, on. Nanni Ricevuto; il dirigente scolastico del Liceo classico “Vittorio Emanuele III” di Patti, Pietro Gambino ed il sindaco di Patti, Giuseppe Venuto.

Tindari TeatroGiovani è una rassegna-concorso teatrale, nata nel 2002 per iniziativa del Liceo Classico e Scientifico "Vittorio Emanuele III" di Patti, del Comune di Patti e del Sevizio Turistico Regionale di Patti e Tindari, che prende il nome dell'antica Città di Tindari dove ancora oggi si conserva uno dei teatri classici più antichi e famosi del Mediterraneo.
La rassegna, che si colloca tradizionalmente tra la fine di Aprile e la prima metà di Maggio, è riservata agli istituti scolastici medi superiori che portano sulla scena una rappresentazione teatrale, di autore italiano o straniero, classico o contemporaneo, in lingua italiana, straniera o vernacolo.

La finalità di Tindari TeatroGiovani è quella di offrire uno spazio ed un luogo di cultura alla creatività dei giovani che frequentano i laboratori teatrali delle scuole, facendo rivivere i valori del teatro nella terra tindarina testimone di una classicità intrisa di una feconda pratica culturale che ancora oggi si ripropone, attivando un percorso di rapporti culturali ed umani con le nuove generazioni delle scuole d'Italia.

ECCO IL CALENDARIO DELLE RAPPRESENTAZIONI

sabato 16 aprile 2011

Il Caffè Galante di Patti per due giorni punto informativo per visitatori

In occasione della XIII^ Settimana della Cultura, il Club Amici di Salvatore Quasimodo di Patti, con la collaborazione della Libreria Mosca e di Angeli per Viaggiatori istituisce presso il Caffè Galante sabato 16 Aprile, dalle ore 16.30 alle ore 20.00 e domenica 17 Aprile, dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.30 alle ore 20.00 un punto informativo a disposizione dei visitatori della città dove sarà possibile ricevere informazioni di carattere culturale e turistico sulla città e il relativo territorio.

Saranno anche resi disponibili per la consultazione libri riguardanti la città di Patti, in particolare sarà possibile consultare la ristampa anastatica, edita da Pungitopo, della raccolta del periodico pattese degli anni trenta del secolo scorso "Vita Nostra", dove scrissero personaggi come Quasimodo, Pugliatti, Saggio, Mellina.

Sarà inoltre possibile visionare contenuti multimediali realizzati dal Club Amici di Salvatore Quasimodo di Patti.

domenica 10 aprile 2011

XIII settimana della cultura: iniziative a Patti, Milazzo e Isole Eolie

Il parco archeologico delle Isole Eolie e delle aree archeologiche di Milazzo, Patti e aree limitrofe promuove una serie di iniziative in occasione della XIII settimana della cultura. Importanti manifestazioni si svolgeranno venerdì 15 aprile con la visita guidata alle terme di San Calogero a Lipari e sabato 16, con inizio alle ore 11.00, la visita alle Terme Romane di Palazzo Vescovile di Lipari e alle ore 16.30 nella Chiesa di Santa Caterina sarà presentato il volume "Isole Eolie. Il termalismo nell'antichità". 
Lunedì 11 aprile a Tindari (Patti), alle ore 18.00 si terrà la cerimonia di inaugurazione della mostra "Sculture ellenistiche e romane da Tindari".
Mercoledì 13 aprile alle ore 16.00, presso l'Antiquarium di Milazzo, l'apertura della mostra "Archeologia nella città murata".
In tale occasione, dal 9 al 17 aprile, su iniziativa del Dipartimento regionale dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana, sarà possibile visitare gratuitamente i siti archeologici di pertinenza di questo Parco (Museo Archeologico "L. B. Brea" di Lipari, Teatro Antico e Antiquarium di Tindari, Villa Romana di Patti, Antiquarium di Milazzo). 

Conferenza e Mostra "Filottete e Siracusa" al Museo Archeologico Regionale di Siracusa

sabato 9 aprile 2011

Patti: oggi alle ore 17.00 l'incontro-dibattito sull'Europa

Ancora una volta l'Antico Caffè Galante di Patti accoglie una singolare iniziativa promossa da Argonauti- archeologia e beni culturali tra Patti e Tyndaris, in collaborazione con il comitato Patti150Italia e il Club Amici di Salvatore Quasimodo di Patti. L'evento, che apre ufficialmente la XIII settimana della cultura, vuole essere un'occasione di pubblico dibattito e riflessione sull'Europa, il concetto di identità e la possibilità o meno di processi di unificazione.

Ospite della serata sarà il prof. Alessio Lo Giudice, docente di Filosofia del diritto presso l'Università degli Studi di Catania e l'Università degli Studi di Messina, autore tra l'altro della recentissima pubblicazione (Catania 2011) Istituire il postnazionale.Identità europea e legittimazione.

L'appuntamento è dunque per oggi sabato 9 aprile alle ore 17.00 presso l'Antico Caffè Galante, via Regina Elena 17, Patti (ME).

giovedì 7 aprile 2011

Naso (Me): Caravaggio avrebbe legami con il centro nebroideo

Da un’importante mostra organizzata da MondoMostre, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e con la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale di Roma, il Comitato Nazionale per il IV Centenario della morte del Caravaggio e l’Università degli Studi di ‘Roma Tre - CROMA’, nata per svelare fatti salienti della vicenda umana e artistica del grande pittore e aspetti finora sconosciuti legati all’ambiente intellettuale, culturale e artistico frequentato da Michelangelo Merisi detto “Caravaggio nel periodo vissuto a Roma, il Comune di Naso ha scoperto di avere avuto un ruolo, ancorché indiretto, nella vita di questo grande genio della pittura.
Realizzata attraverso l’indagine certosina di una task force di 7 giovani storici dell’arte, paloeografi, archivisti, che hanno “scavato” lungo gli oltre 60 km di scaffali e documenti che compongono l’Archivio di Stato di Roma per attuare un progetto espositivo nuovo: una mostra pittorico–documentaria sull’artista durante il suo lungo soggiorno romano. 
La ricerca ha rivelato che il Caravaggio ha esordito lavorando a  Roma nella bottega del pittore Lorenzo Carli di Naso.
Ideata e diretta da Eugenio Lo Sardo, a cura di Orietta Verdi e Michele Di Sivo, “Caravaggio a Roma. Una vita dal vero” potrà essere visitata fino al 15 maggio 2011 presso l’Archivio di Stato di Roma nella sede di Sant’Ivo alla Sapienza. Un’esposizione «nata dall’idea di partecipare all’anniversario della morte di Michelangelo Merisi – sostengono i curatori – con i documenti che la sua vita a Roma ha lasciato». Ed è proprio un racconto dal vero quello che emerge dalle tracce e dalle fonti documentarie dell’epoca: i notai che scrissero i suoi contratti, i giudici che verbalizzarono i suoi molti interrogatori, le testimonianze dei birri che lo arrestarono e di coloro che lo querelarono. Insomma una quantità copiosa di fonti dalla quale emerge un inedito spaccato di vita del Caravaggio e della Roma di quegli anni, con novità sorprendenti dai quali è, appunto, emerso il rapporto di Caravaggio col pittore nasense.
La notizia, nota a pochi addetti, è stata ufficializzata dalla Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Messina, la quale, con un articolo pubblicato a pagina 16 della Gazzetta del Sud, domenica 3 aprile 2011, ha dettagliatamente descritto la scoperta  dello studioso Lothar  Sickel. A Naso, già da parecchi giorni, il Prof. Luciano Buemi Pensabene,  restauratore di opere pittoriche di fama internazionale, nonché consigliere comunale,  il quale direttamente e personalmente aveva preso visione dei documenti in mostra a Roma, aveva dato comunicazione riservata al Sindaco nonché al Vicesindaco, titolare della delega alla cultura. 
Alla luce della importante notizia si dovrà, ora provvedere, ad un esame approfondito delle molte opere pittoriche di ottima fattura,  patrimonio della collettività nasense, ancora non attribuite ad alcun autore. Tale studio potrà avere a sostegno un importantissimo documento inedito, il quale contiene la descrizione dei quadri presenti nella bottega nel 1597, quindi illuminante sul genere di attività pittorica di  Lorenzo Carli, attività  della quale è  stato ampiamente rappresentato nell’allegato articolo.

Il Sindaco di Naso, avv. Daniele Letizia, a seguito di precedenti informali contatti curati dal consigliere Pensabene, ha inviato alla curatrice della mostra D.ssa Orietta Verdi una nota ufficiale nella quale, fra l’altro si legge…in questa comunità è scaturito il grande interesse  di una conoscenza più approfondita  di questa figura (rif. Lorenzo Carli) che, sicuramente, ci “appartiene”  almeno per nascita.

Sarebbe nostro desiderio realizzare a Naso,  un evento culturale sul tema, con l’indispensabile apporto del patrimonio documentale dell’Archivio di Stato, e per questo ringraziamo anticipatamente la S.S. per la disponibilità che vorrà accordarci. 
Infine, considerato che dalla contestualizzazione della vita artistica di Caravaggio in seno alla prestigiosa mostra de qua, anche questo piccolo centro  del messinese ha trovato un suo ruolo,  Le saremmo grati voler inoltre  ringraziare quella equipe “di 7 giovani storici dell’arte, paleografi, archivisti e storici che hanno scavato lungo gli oltre 60 km di scaffali” i quali hanno consentito al Comune di Naso di aggiungere un tassello al mosaico della propria storia.

Settimana della cultura nei parchi e aree archeologiche di Catania, Siracusa, Leontinoi, Segesta, Akrai, Megara Hyblaea


Segnaliamo l'interessante iniziativa promossa dall'associazione Extramoenia di Siracusa in occasione della settimana della cultura dal 9 al 17 aprile. Sei appuntamenti che uniscono archeologia, spettacolo, letteratura e teatro all'interno dei parchi e delle aree archeologiche di: Catania, Siracusa, Leontinoi, Segesta, Akrai, Megara Hyblaea.

domenica 3 aprile 2011

Identità europea e processi di unificazione

In occasione della settimana della cultura, Argonauti -archeologia e beni culturali tra Patti e Tyndaris-, con la collaborazione del Comitato Patti150Italia e del Club Amici di Salvatore Quasimodo di Patti, organizza un incontro dal titolo "Identità europea e processi di unificazione". 
Una seria riflessione sull’assenza dell’Europa, nella gestione di problemi e questioni che hanno un rilievo sicuramente europeo, comporta la necessità di comprendere i presupposti, la storia e il significato politico-istituzionale del processo di unificazione europea. Ciò permetterebbe di sottolineare come l’assenza dell’Europa sia soprattutto dovuta alle storiche resistenze degli Stati nazionali rispetto alla realizzazione di una compiuta unità politica europea. Ma queste resistenze sono giustificate? È davvero impossibile pensare a un’efficace condivisione politico-culturale tra i paesi membri dell’UE? È quindi impensabile un’identità istituzionale dell’Europa che supporti il governo condiviso di problemi comuni? Un altro concetto di identità e un’altra idea dell’unità politica sono in realtà necessari per giungere a una compiuta definizione istituzionale dello spazio europeo; per comprendere le sorti di una terra a vocazione cosmopolitica e storicamente aperta all’altro, chiunque esso sia.
L'appuntamento è per sabato 9 aprile alle ore 17.00 presso i locali dell'Antico Caffè Galante in via Regina Elena a Patti.
La conversazione sarà curata dal prof. Alessio Lo Giudice, docente dell'Università degli Studi di Catania e dell'Università degli Studi di Messina.