"La vera terra dei barbari non è quella che non ha mai conosciuto l’arte, ma quella che, disseminata
di capolavori, non sa né apprezzarli né conservarli"
(Marcel Proust)

giovedì 30 giugno 2011

Concerto di organo e flauto nella Basilica Cattedrale di Patti (Domenica 3 luglio 2011 - ore 21.00)

Nell'ambito della Rassegna organistica nebroidea "Annibale Lo Bianco" (giugno-luglio 2011), che si sta svolgendo in 11 Chiese della Diocesi di Patti, Domenica prossima (3 luglio 2011) alle ore 21.00 si terrà un concerto per flauto e organo nella Basilica Cattedrale San Bartolomeo di Patti.
Protagonisti del concerto saranno due Maestri di indubbia professionalità: Calogero Giallanza (Flauto) eGianfranco Nicoletti (Organo).

Qui di seguito riportiamo le Note al programma di Matteo Pappalardo
Dopo alcune danze rinascimentali, nell’occasione proposte nella versione per flauto e organo, il programma prevede la Sonata in fa maggiore di Georg Friedrich Händel (Halle, 1685, Londra, 1759).
Il compositore sassone, che godette fama al pari di J. S. Bach e di D. Scarlatti, di esecutore straordinario al clavicembalo e all’organo, la scrisse nel 1712, quando ancora era maestro di cappella dell’Elettore di Hannover poco prima di trasferirsi definitivamente in Inghilterra (alla fine di quello stesso anno) dove la sua opera “Rinaldo” era stata accolta entusiasticamente.

Quindi, trovano posto tre Sonate per organo solo di Gaetano Valeri (Padova, 1760 – 1822), attiva per circa trentacinque anni presso il Duomo della sua città, prima come organista e poi come maestro di cappella.

Valeri, che – come ci informa Brunelli nel puntuale “I teatri di Padova” (1921) – fu organista anche nelle chiese di S. maria del Carmine e S. Agostino, compose opere teatrali (Li castrini padre e figlio, 1791; il Trionfo di Alessandro sopra se stesso, 1792), musica sacra (messe, 4 Magnificat, salmi, antifone, mottetti, responsori e litanie) e musica strumentale (tra cui dieci Sonate per organo, o. 1 del 1795; tre Sonate per pianoforte, violino e fagotto, 1806; sei Sonate per clavicembalo e il pianoforte, accompagnate con violino, 1790).

Di Benedetto Marcello (compositore e magistrato veneziano, noto soprattutto per l’”Estro armonico”, su testo italiano di G. A. Giustiniani che parafrasa i primi cinquanta salmi di Davide; e per “il teatro alla moda”, celebre opuscolo polemico del 1720, in cui mette in ridicolo gli eccessi del mondo teatrale del suo tempo), poi, è stata scelta una Sonata per flauto e organo (quella in re minore), pubblicate nel 1712.

Ci riporta alle numerose forme proprie del genere della variazione del Seicento, poi, la Monica per organo solo (una di queste forme) di Bernardo Storace, musicista di cui sappiamo poco o nulla (se non che nel 1664 era vicemaestro di cappella a Messina).

Nella sua produzione spicca quella “Selva di varie composizioni”, pubblicata a Venezia nel 1664, in cui assistiamo al passaggio dallo stile frescobaldiano a quello propriamente cembalistico proprio di Alessandro Scarlatti.

De suo stile – vicino per molti versi a quello del Pasquini – bisogna rimarcare le arditezze armoniche, l’uso frequente di cromatismi e dissonanze e il sapiente impiego di modulazioni. A seguire, la Sonata a guisa di banda militare che suona una marcia di Giuseppe Gherardeschi (Pistoia, 1759 – 1815), a lungo maestro di cappella della Cattedrale della sua città.

A lui si deve un’ampia produzione comprendente opere teatrali (“Daliso e Delmita”, 1782; “L’apparenza inganni”, 1784), oratori (“Il Sacrificio di Jefte”, 1803), musica sacra (trenta Messe, cinque Te Deum, due Stabat, litanie e ventuno Inni per il Vespro), Cantate (“Angelica e Medoro”, “L’ombra di Catilina”, “La speranza coronata” e altre), musica da camera (sei Sonate notturne, tre Quintetti, tre Sonate concertate, tre Divertimenti, sei Trilli, sei Duetti, ecc.) e vari pezzi per organo.

Si ricordano anche importanti opere didattiche, tra cui “Regole fondamentali per apprendere la musica”. Chiudono l’impegnativa serie di brani una Sarabanda (per flauto solo) di Johann Sebastian Bach (Eisenach, 1685 – Lipsia, 1750) e la Sonata in do maggiore per flauto e organo di Antonio Vivaldi (Venezia, 1678 – Vienna, 1741).

Mirabile esempio tratto dal repertorio del compositore tedesco, la Sarabanda (danza di origine orientale, apparsa in Spagna alla fine del XVI secolo, dal ritmo ternario e dall’andamento lento e severo) si affermò nel Settecento come una delle parti della Suite. In quattro movimenti, la Sonata vivaldiana conferma come il compositore veneziano faccia di questa forma il “veicolo di tecniche conservatrici – come fa osservare il Talbot – e di modi espressivi freddi e consolidati”.

PROGRAMMA

AA. VV Antiche danze rinascimentali (per flauto e organo)

G. F. Händel (1685-1759) Sonata in Fa maggiore (per flauto e organo) - (Larghetto – Allegro – Siciliana – Giga)

G. Valerj (1760-1822) Tre Sonate (per organo solo) - (Do maggiore – Fa maggiore – Sol minore)

B. Marcelli (1686-1739) Sonata in Re minore (per flauto e organo) - (Adagio – Allegro – Largo - Allegro)

B. Storace ((sec. XVII) Monica (per organo solo)

J. S. Bach (1685-1750) Sarabanda (per flauto solo)

G. Gherardeschi (1759-1815) Sonata a guisa di banda militare che suona una marcia - (per organo solo)

A. Vivaldi (1678-1741) Sonata in Do maggiore (per flauto e organo) - (Adagio – Allegro – Sarabanda – Allegro)

"Luglio in Musica": concerti nella Basilica di San Giovanni alle Catacombe a Siracusa

La Pontificia Commissione di Archeologia Sacra - Ispettorato per le Catacombe della Sicilia Orientale in collaborazione con Kairòs turismo cultura eventi presentano:

"LUGLIO IN MUSICA" 
Concerti nella Basilica di San Giovanni alle Catacombe a Siracusa.

Nel suggestivo scenario della Basilica all'aperto di San Giovanni Evangelista alle Catacombe a Siracusa, verranno eseguiti dei concerti di musica classica nelle seguenti serate: 
7, 8, 15, 16, 23, 24, 26, 27, 30, 31 luglio, con inizio alle ore 21,00.

L'ingresso è gratuito. 
Organizzazione a cura di Ivan Manzella e Andrea La Monica.


Per ulteriori informazioni:
KAIROS
tel: 0931 64694 (nei seguenti orari: 9.30-12.30 | 14.30-17.30)
email: info@kairos-web.com

PCAS
email: info@catacombesiracusa.it

mercoledì 29 giugno 2011

TINDARI ... palcoscenico naturale di Teatri di Pietra Sicilia


Tra le nuove location anche il teatro antico di Tindari. Ecco il programma.

Nove province coinvolte, 19 le location interessate di cui 4 di nuova affiliazione alla rete culturale dei Teatri di Pietra.

Il prossimo 14 luglio partirà la settima edizione di Teatri di Pietra Sicilia, organizzata dall’associazione Teatri di Pietra Sicilia – a cui partecipano venti Amministrazioni comunali e provinciali – e da Capua Antica Festival – la rete dei teatri antichi e siti monumentali e archeologici diretta da Aurelio Gatti, che lega idealmente tutta Italia da oltre 10 anni, proponendo una dorsale di cultura che privilegia lo straordinario patrimonio storico e artistico ancora oggi considerato “minore” e offre una concreta opportunità di sviluppo e crescita dei territori coinvolti. Una nuova edizione resa possibile dall’impegno delle Amministrazioni coinvolte che attraverso Teatri di Pietra ribadiscono la volontà e la determinazione a operare un diverso modo di fare “cultura e sviluppo” privilegiando progettualità che concretamente dialoghino con il territorio, le cittadinanze e le identità che queste esprimono.

75 spettacoli in programma tutti ispirati al tema classico e del Mediterraneo tra teatro, danza, musica e nuovi linguaggi, per oltre 20 produzioni di cui tre coproduzioni nate appositamente per i Teatri di Pietra: “Cassandra” di e con Elisabetta Pozzi, il “Truculento” di Plauto con Eleonora Brigliadori affiancata da Sebastiano Tringali e “Operazione Lisistrata”, rilettura inedita dell’omonima opera a firma di Paolo Polio.

Oltre il 50% del programma è dedicato alla produzione siciliana con particolare attenzione alla creazione contemporanea tra cui Giovanna Velardi, Vincenzo Pirrotta, Filippo Luna, Cinzia Maccagnano, Roberto Burgio.

Il programma degli spettacoli che dal 14 luglio si protrarranno fino al 28 agosto, saranno ospitati in 19 siti: 9 ormai “storici” per la rete (il teatro antico di Morgantina ad Aidone, la Necropoli di Realmese a Calascibetta, la Chiesa di Sant’Ippolito di Piazza Armerina, il tempio di Hèra di Castelvetrano Selinunte, ilteatro antico di Eraclea Minoa, Monte Jato a San Cipirello, il chiostro di San Francesco a Castelbuono, l’ex convento dei Gesuiti a Noto e la cava di pietra Franco a Modica), 5 di recente affiliazione: i siti di Villarosa e Nicosia nella provincia di Enna (il primo ospiterà gli spettacoli a Villa Lucrezia, mentre Nicosia presso l’Orto dei Cappuccini); il teatro antico di Palazzolo Acreide , per la provincia di Siracusa; il parcoarcheologico di Kaukana a Santa Croce Camerina (Rg) e il teatro all’aperto Kalos di Termini Imereseper la provincia di Palermo.

Le nuove location: il Parco delle miniere di Montedoro (Caltanissetta), il Teatro Pietra Rosa di Pollina (Palermo), il Teatro Antico di Tindari nella Provincia di Messina e la Rocca di Cerere a Enna all’ombra del Castello di Lombardia. Si parte dal Teatro Antico Akrai di Palazzolo Acreide che inaugurerà la settima edizione il 14 luglio con la nuova produzione “Cassandra”, ideata e interpretata da Elisabetta Pozzi. Lo spettacolo, ispirato a Eschilo, Euripide e Seneca e con il contributo di Massimo Fini, è la rivisitazione in chiave contemporanea della figura di Cassandra che assume il significato di metafora della verità non ascoltate.

Il teatro antico ospiterà poi altri tre spettacoli fino al 11 agosto: “Truculentus” (22 luglio), “Orfeo de pazzi” (28 luglio) e “La fuga di Enea” (11 agosto). Il 15 luglio si inaugura il Teatro Antico di Morgantina, ad Aidone, quest’anno alla ribalta per il ritorno della “Venere”, che ospiterà quattro spettacoli: si parte con “Cassandra” seguita da “Truculentus” (23 luglio), “Operazione Lisistrata” (28 luglio) e “Argonauti” (2 agosto). Il Chiostro di San Francesco a Castelbuono dal 16 luglio ospiterà cinque spettacoli: “Cassandra”, “Orfeo de pazzi” (4 agosto), “Respiro” (8 agosto), “Alice’s room” (24 agosto), “Non riconosco allo specchio” (28 agosto). Il Tempio di Hèra di Castelvetrano Selinunte aprirà le scene il 17 luglio con un calendario di sei spettacoli. Si parte con “Cassandra” seguita da “Truculentus” (24 luglio), “Abitare il sogno” (30 luglio), “Decamerone” (31 luglio), “Radio Argo” (4 agosto), “La fuga di Enea” (10 agosto) e “ Baccanti” (12 agosto).

L’area antistante il teatro antico di Eraclea Minoa sarà lo scenario naturale di cinque spettacoli il primo il 19 luglio “Cassandra” poi “Il rosario” (24 luglio), “Argonauti” (3 agosto) “Shakespeare alla maniera dei fool!” (10 agosto), “Baccanti” (13 agosto). Quindi due delle nuove location di quest’anno: dal 20 luglio al Parco Minerario di Montedoro con “Truculentus”, “Altrailiade (5 agosto), “Focuranni” (9 agosto) e L’altro anfitrione” (12 agosto) e Il 21 luglio al Teatro Antico di Tindari, “Cassandra”, “Truculentus” (25 luglio), “Orfeo de pazzi” (29 luglio), “Decamerone” (2 agosto).

Sempre il 21 inaugura la Chiesa Sant’Ippolito di Piazza Armerina con “Il rosario” seguito da “Alice’s room” (24 luglio), “Orfeo de pazzi” (27 luglio), “Radio Argo” (7 agosto), “Respiro” (9 agosto). A seguire il 22 Il Parco archeologico di Kaukana, a Santa Croce Camerina, con un programma di quattro spettacoli “Il rosario” (22 luglio), “Decamerone” (1 agosto), “Argonauti” (4 agosto), “L’altro anfitrione” (10 agosto). Sempre in provincia di Ragusa la cava di pietra Franco di Modica, posta proprio di fronte alla chiesa di San Giorgio edificata con la pietra della stessa Cava , ospiterà dal 26 luglio tre spettacoli: “Orfeo de pazzi” (26 luglio), “Radio Argo” (5 agosto), “Shakespeare alla maniera dei fool!” (14 agosto).

La provincia di Palermo oltre alla programmazione di Castelbuono ospiterà spettacoli a Monte Jato dal 23 luglio e al teatro all’aperto Kalos di Termini Imerese, dal 24 luglio e al Teatro Pietrarosa di Pollina il 29 per un totale di altri dieci spettacoli. A San Cipirello in scena “Il rosario” (23 luglio), “Truculentus” (26 luglio), Orfeo de pazzi” (5 agosto). Al teatro Kalos, “Maleditta” (24 luglio), “Orfeo de pazzi” (31 luglio), “Divina commedia” (9 agosto), quindi a Pollina “Il rosario” (29 luglio), “Maleditta” (4 agosto), “L’altro Anfitrione”(9 agosto), “Shakespeare alla maniera dei fool!” (11 agosto).

Nella provincia di Enna, saranno altri quattordici gli spettacoli previsti: quattro a Villarosa – “Operazione Lisistrata” (27 luglio), “La padrona del giardino” (2 agosto), “Altrailiade” (6 agosto), “L’altro Anfitrione” (11 agosto) – tre alla Necropoli di Realmese di Calascibetta “Il rosario”(28 luglio), “L’altro figlio” (29 luglio), “Orfeo de pazzi” (30 luglio) – e tre all’Orto dei cappuccini di Nicosia – “Truculentus (28 luglio), “Maleditta la miseria” (5 agosto), “Baccanti” (11 agosto).

Ad agosto dal 9 apre il nuovo sito dei Capannicoli alla Rocca di Cerere a Enna con “La fuga di Enea” di e con Vincenzo Pirrotta.

Nella provincia di Siracusa saranno rappresentati altri quattro manifestazioni a Noto all’ex Convento dei gesuiti dove si inizia il 29 luglio con “Operazione Lisistrata”, “L’altro Anfitrione” ( 5 agosto), “Radio Argo (6 agosto), “Shakespeare alla maniera dei fool!” (13 agosto).

Anche quest’anno, il prezzo dei biglietti d’ingresso è rimasto popolare e contenuto, tra 13 e 10 euro. Sul sito teatridipietrasicilia.blogspot.com sono inoltre indicate le località in cui verrà applicata una riduzione a 8 euro per i residenti – iniziativa promossa già lo scorso anno per favorire la più ampia partecipazione delle cittadinanze. La vendita è presso i siti a partire dalle 19 nei giorni di spettacolo o in prevendita presso le biglietterie abituali e helloticket.

Per informazioni sui programmi e calendari sul sito www.teatridipietra.org e il blog http://teatridipietrasicilia.blogspot.com Dal 1 luglio sarà inoltre attivo il numero verde 800 024060 (operativo dalle 10 alle 14 ), per informazioni al pubblico.

sabato 25 giugno 2011

Scoperto un tesoretto di monete puniche nelle acque di Pantelleria

Un "tesoretto" di circa 600 monete bronzee del terzo secolo a.C. è stato scoperto a Pantelleria. Il ritrovamento è il primo concreto risultato delle indagini archeologiche subacquee per la valorizzazione dei siti sommersi in prossimità delle infrastrutture di Cala Tramontana a Pantelleria iniziate alcuni giorni fa. Il progetto è stato finanziato da Arcus SpA e sarà realizzato da Pantelleria Ricerche, dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, dalla Soprintendenza dei Beni Culturali di Trapani e dal Dipartimento di Storia dell'Università di Sassari.

"Durante le prime ricognizioni - spiega il dottor Leonardo Abelli, direttore scientifico del progetto - l'esploratore subacqueo Francesco Spaggiari ha individuato un'area che presentava una piccola dispersione superficiale di monete bronzee. L'approfondimento delle indagini ha permesso di riportare alla luce un tesoretto costituito da circa 600 monete".

Le monete recano al diritto una testa di donna con lo sguardo rivolto verso sinistra; l'acconciatura, che mostra alcune varianti, è sostenuta da una corona di grano: la figura è identificabile con la dea Tanit. Nel rovescio c'è invece una testa di cavallo che guarda a destra, elemento che potrebbe essere determinante per l'attribuzione della zecca. Ad una prima analisi, le monete sembrano infatti di zecca sardo-punica e siculo-punica spiega il prof. Pier Giorgio Spanu dell'Università di Sassari.
Si tratta di conii compresi entro un ambito cronologico tra il 300 e il 264 a.c., anche se la circolazione di tali monete è proseguita fino alla fine del terzo secolo a.C.. Il tesoretto di monete doveva essere originariamente riposto all'interno di un sacchetto o di un altro contenitore in materiale deperibile, o in alternativa (ma ciò è meno probabile) in un contenitore ceramico da cui le monete potrebbero essere fuoriuscite. Il prosieguo dello scavo potrà chiarire meglio la loro contestualizzazione.

In ogni caso, la cronologia delle monete si accorda con la datazione del materiale anforario presente in quantità nella cala, in particolare le anfore greco-italiche e le anfore cartaginesi che sembrano riportare ad un orizzonte cronologico della seconda metà del III secolo a.c. Anche se tali materiali potrebbero riferirsi non necessariamente ad un'imbarcazione naufragata, ma a diversi processi formativi del contesto (ad esempio un'operazione di alleggerimento dell'imbarcazione), la presenza del tesoretto lascia invece ben sperare circa la possibile esistenza di un relitto.


Il ritrovamento, spiega il soprintendente Sebastiano Tusa, rappresenta una conferma dell'importante ruolo economico che Pantelleria ebbe in epoca punico ellenistica come meta di scambi commerciali dalla Sicilia verso l'Africa e viceversa ed anche come luogo di produzione agricola. L'Assessore ai Beni Culturali ed all'identità Siciliana Sebastiano Missineo, congratulandosi per il ritrovamento ha confermato il suo impegno per rafforzare, anche grazie a questa scoperta, la già forte immagine di Pantelleria come meta primaria del turismo culturale archeologico Mediterraneo.

Il presidente di Arcus, ambasciatore Ludovico Ortona, plaude all'importantissimo rinvenimento delle monete antiche con la speranza che il prosieguo delle attività porti ad ulteriori rinvenimenti.

fonte dati:
ARCUS SpA - Società per lo sviluppo dell'arte, della cultura e dello spettacolo

Presentazione del documentario "L'eremo di Santa Febronia" a Palagonia (CT)

Verrà presentato a Palagonia il prossimo 30 giugno, in anteprima regionale, il documentario archeologico “L’eremo di Santa Febronia - i luoghi, il culto, la memoria”, diretto dal regista augustano Lorenzo Daniele e prodotto da Fine Art Produzioni, in collaborazione con le Associazioni Culturali “Archeorama” e “Amedit”.
La proiezione, che rientra nel programma organizzato dal Comune di Palagonia in onore dei festeggiamenti della Santa Patrona, sarà introdotta da una breve conferenza sulle ultime indagini archeologiche che vedono l’Eremo e tutta l’area delle “Coste di Santa Febronia” protagoniste di una storia millenaria.
Proprio il desiderio di diffondere e comunicare l’ “archeologia minore” siciliana ha spinto Fine Art Produzioni a impegnarsi nella realizzazione di questo film archeologico che è stato selezionato e proiettato alla XXI Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto, che si è tenuta nella città trentina lo scorso ottobre 2010.

Il documentario ripercorre l’affascinante storia millenaria di un eremo rupestre, scavato all’interno di un complesso monastico bizantino: gli affreschi settecenteschi in esso contenuti, sempre meno visibili a causa delle scarse condizioni di conservazione, costituiscono l’elemento portante del film.

Le ricerche scientifiche, coordinate dalla dott.ssa Laura Sapuppo, sono state condotte da tre archeologhe emergenti, Stefania Murgo, Alessandra Cilio e Gisella Verde. La regia è di Lorenzo Daniele, la fotografia e postproduzione di Mauro Italia, entrambi di Fine Art Produzioni, le musiche originali composte e dirette dal maestro Claudio Bennardo.

venerdì 24 giugno 2011

Workshop fotografico il 24-25-26 giugno a Gioiosa Marea (ME)

Exodus – un percorso spazio-temporale dalla Gioiosa antica a quella attuale
Organizzato dall’Associazione OFFICINE LUCORE – Libere idee in movimento

Alla fotografia si attribuiscono diversi significati a seconda del tempo e della situazione sociale. Ogni scatto fotografico coglie un istante eccezionale, un incontro unico, momentaneo e perfetto. È la storia che si vuole raccontare attraverso la propria visione.L’intero abitato della vecchia città di Gioiosa Guardia, che sorgeva in cima al Monte Meliuso, in seguito al terremoto del 1783 e alla carestia dell’anno successivo, discese sulla costa dove fondò un nuovo paese, Gioiosa Marea. L’idea del workshop è quella di percorrere quella antica regia trazzera, testimone del percorso di tale esodo e allo stesso tempo esempio del paesaggio mozzafiato di questa parte della Sicilia, catturandone le suggestioni spazio-temporali attraverso la fotografia.
Questo workshop è aperto a tutti: fotografi professionisti, emergenti o semplicemente appassionati e si pone l’obiettivo di fornire ai partecipanti i principali strumenti per esplorare le infinite possibilità espressive del mezzo fotografico.

PROGRAMMA
Il workshop è strutturato su tre giornate: 24, 25 e 26 giugno 2011

Venerdì 24 giugno:
Ore 10.00-13.00 Ritrovo dei partecipanti, presentazione della docente e visione dei portfolio degli studenti.
Ore 13.00 – 15.00 Pausa.
Ore 15.00-18.00 Briefing per la progettazione del lavoro da svolgere ed assegnazione dei compiti.
Ore 19.00 Inaugurazione della mostra “Di treni, di sassi, di venti” di Sara Munari presso i locali di Sicily Lab

Sabato 25 giugno:
Ore 10.00-18.00 Shooting (Pausa con pranzo al sacco)

Domenica 26 giugno:
Ore 10.00-13.00 Editing finale delle immagini.
Ore 13.00-15.00 Pausa
Ore 15.00-18.00 Realizzazione della presentazione multimediale.
Ore 19.00 Proiezione che si terrà all’auditorium di Gioiosa Marea.

Il workshop è a numero chiuso e il costo è €150.
Il corso sarà tenuto dalla fotografa Sara Munari

SARA MUNARI nasce a Milano nel 72. Vive e lavora a Lecco. Studia fotografia all’Isfav di Padova dove si diploma come fotografa professionista. Apre, nel 2001, LA STAZIONE FOTOGRAFICA, Studio e galleria per esposizioni fotografiche e corsi, nel quale svolge la sua attività di fotografa. Docente di Storia della fotografia presso l’Istituto Italiano di fotografia di Milano e di comunicazione visiva e tecnica fotografica presso l’Isgmd di Lecco. Collabora con l’Università Cattolica di Milano per alcune pubblicazioni. Dal 2005 al 2008 è direttore artistico di Leccoimmagifestival per il quale organizza mostre di grandi autori della fotografia Italiana e giovani autori di tutta Europa. Organizza workshop con autori di rilievo nel panorama nazionale. Partecipa nel 2008 al premio S.Fedele. Espone in Italia ed Europa presso gallerie e musei d’arte contemporanea. Fa parte dell’Archivio Nazionale di fotografia di Castellanza e di quello dell’Università Tor Vergata a Roma. Nel 2009 esce il suo primo libro “Oceano India”. Fa da giurata e lettrice portfolio in Concorsi e Festival Nazionali. Ottiene premi e riconoscimenti a livello nazionale. Vince nel 2010 il Premio Roberto Del Carlo, Luccadigitalphotofest. SI DIVERTE CON LA FOTOGRAFIA, LA AMA E LA RISPETTA!

Gioiosa Marea si trova sulla costa tirrenica, tra Messina e Palermo, di fronte alle Isole Eolie.

martedì 14 giugno 2011

Omaggio a Luigi Bernabò Brea

Lipari- Nel centenario della nascita di Luigi Bernabò Brea, sabato 18 giugno due importanti appuntamenti: la mostra, al museo archeologico di Santa Marina Salina sulla collana di perle in pasta vitrea e corniola del villaggio di Portella ( 1500 a.c.) e la presentazione del volume ( 16,30 chiesa di S.Caterina) " Archeologia delle Isole Eolie. Il villaggio dell'età del Bronzo Medio di Portella a Salina. Ricerche 2006-2008" di Maria Clara Martinelli.

Luigi Bernabò Brea è stato uno dei maggiori archeologi del XX secolo.
L'ampiezza dei suoi interessi scientifici, i risultati delle sue ricerche, incentrate soprattutto sul Mediterraneo ed esposte in una bibliografia vastissima, il successo delle sue realizzazioni espositive e soprattutto la sua visione etica dell'attività archeologica fanno di lui un punto di riferimento esemplare per i ricercatori di oggi e di domani.

Il programma completo degli eventi nella locandina a fianco.

domenica 12 giugno 2011

Il 18 e il 19 giugno arriva Naskers, il primo festival degli artisti di strada della provincia di Messina

L'arrivo del circo di notte, la prima volta che lo vidi, da bambino,ebbe il carattere di un'apparizione. Questa specie di mongolfiera, preceduta da niente: la sera prima non c'era, la mattina era là davanti a casa mia.Pensai subito che fosse una barca sproporzionata. Quindi l'invasione, perché questo era stata: una invasione - era legata a qualcosa di marino. (Federico Fellini)

Gli affascinanti e intimi vicoli del comune di Naso stanno per trasformarsi in un teatro a cielo aperto. È in arrivo Naskers, il primo festival degli artisti di strada, il 18 e il 19 giugno. Per due giorni giocolieri, statue viventi, acrobati e musicisti occuperanno il centro storico di una città che sembra disegnata per ospitare spettacoli.
Una ventina gli artisti coinvolti, distribuiti in sette punti spettacolo, sono stati chiamati ad animare la prima edizione del festival. Per due giorni giocolieri, statue viventi, acrobati e trapezisti si impossesseranno degli spazi del centro storico, colorando con la loro arte le terrazze e i belvedere, le piazzette dalle atmosfere raccolte, gli angoli di una città che sembra disegnata per ospitare spettacoli.
Per questa prima edizione di Naskers (nome che nasce dalla crasi di Naso e Buskers, il termine internazionale per indicare gli artisti di strada) sono stati invitati maestri nel panorama dell’arte circense. Vengono dall’Italia, dal Belgio, dalla Francia, dalla Spagna, dall’Argentina. Come Nino Scaffidi, il “Cappellaio matto”, che nella sua performance di fachirismo si farà aiutare da uno scorpione e da un boa colombiano; o come Luca Agnani, visual designer e “mappatore di tracciati urbani”, che regalerà a Naso una nuova luce notturna. Poi, ancora, Jenny Rombai, straordinaria equilibrista su corda molle, e Stefania Marcellino, statua vivente e giocoliera eccezionale con il fuoco e i piatti cinesi; Riccardo Strano, “narratore onirico” che dal suo trapezio farà trattenere il fiato al pubblico, e Frizzo, clown e giocoliere che ha lavorato al Cirque du Soleil; infine, tra gli artisti di punta ci sono Emiliano Sanchez, giocoliere giramondo che porta a Naso il suo “teatro gestuale”, e Gaby Corbo, acrobata che fa magie con trampoli e tessuti. Ospiti di punta i musicisti Don Vito y Los Corleoles, con le loro trascinanti sonorità ispaniche.
Per l’occasione è stata creata una rete turistica integrata che garantirà accoglienza ai visitatori: scopo dell’amministrazione comunale è quello di aprire le porte di Naso al turismo puntando anche sul patrimonio artistico e culturale della città, patrimonio che grazie a un evento come Naskers ha la possibilità di mostrarsi ai cittadini e ai visitatori. Il sito internet che accompagna la manifestazione (www.naskers.it) presenta il programma e una mappatura completa della città e dei luoghi scelti per gli spettacoli, oltre ad offrire una serie di indicazioni utili per chi sceglie di organizzare una breve vacanza a Naso nei due giorni di Naskers. 
Tra le attività collaterali all’evento, anche un concorso che permetterà, a partire dal 3 giugno, di partecipare all’estrazione di due weekend a Barcelona, in collaborazione con l’agenzia La Rosa Viaggi di Capo d’Orlando.

L'ultimo libro di Alvise Spadaro - "Le Travestite. Donne nella storia"

Premessa
Vi è già una proliferazione romanzesca di personaggi femminili che si travestono da uomini spesso per una naturale tendenza sessuale. Queste invece sono biografie di donne che si travestono da uomini solo per ottenere diritti a loro negati proprio in quanto donne o quanto meno perché oggetti di discriminazione da parte della società nella quale hanno vissuto o si sono trovate.
Travestimenti che se scoperti, il più delle volte avrebbero comportato pene severissime e spesso addirittura anche una condanna a morte.
Donne quindi che coraggiosamente hanno rischiato la vita per godere di un sacrosanto diritto naturale, a loro però negato da consuetudini o leggi discriminatorie, ma che non raramente la loro vicenda costituisce il presupposto per il futuro riconoscimento del diritto a tutte le donne.

Si tratta soltanto di alcuni episodi delle incredibilmente numerose storie che si sono svolte in epoche e in luoghi diversi fino al secondo decennio del ventesimo secolo. Solo episodi relativi però a personaggi formati nell’ambito della cosiddetta cultura occidentale, anche se gli altri contesti geografici hanno altrettante analoghe storie di incredibili realtà che meriterebbero di essere conosciute.
Nel lavoro di ricostruzione di queste vicende, ho cercato sempre di attenermi scrupolosamente a quanto riportato dalle fonti storiche, vagliando quelle che ho ritenuto più attendibili. Anche nei casi più difficili, per esempio quelli relativi alle biografie delle sante, credo di aver trovato nel dato agiografico motivi per valutare l’attendibilità storica almeno degli aspetti sostanziali della vicenda. O quello di Alessandra la cui vita avventurosa sembra totalmente frutto di fantasia, ma indagini tuttora in corso trovano prevalenti conferme e solo anacronismi quando si tratta di testimonianze verbali. Quindi, per quanto possibile, storia e realtà.
Donne che si travestono da uomo per poter entrare in monastero e che si rivestono da donna per fuggire dalla prigione. Travestite da uomo per poter esercitare una professione, per raggiungere l’uomo amato, per amore dell’arte, per amore della scienza, per amore della patria, e principalmente, come Ellen, per il sacrosanto diritto alla libertà, oppure più semplicemente, come Charlotte per trovare più facilmente impiego.
Storie come quella di Sarah che per poter fare il soldato si traveste da uomo e creduta tale, riceve l’ordine di «travestirsi da donna» per potersi infiltrare tra le file nemiche. O più semplicemente come Macalda che, dovendo affrontare un lungo viaggio da sola, si traveste da frate per evitare le inevitabili molestie maschili.
Le donne e il viaggio, due termini che dalla più lontana antichità sembrano inconciliabili. Il viaggio e la conseguente avventura, almeno dai tempi di Ulisse, se non proprio dalla preistoria sono infatti prerogativa esclusivamente maschile.
E che dire allora di Isabelle che, pur convertita all’islam, si traveste da beduino percorrendo a cavallo da nomade i deserti tunisini e algerini per amore del viaggio e dell’avventura. E non sarà la sola.
Ma anche travestirsi per i più insospettabili motivi.
Travestirsi da uomo come Ferenice per amore dello sport, rischiando però se scoperta, di essere uccisa. E Ferenice sarà scoperta, ma raggiungerà lo scopo del suo travestimento e… non solo.
Lo storico francese François Guizot (1787-1874) scriveva: “Volete leggere romanzi? Allora leggete la storia” e Oscar Wilde (1854-1900): “Le donne con il vestito adatto sono capaci di ogni cosa”.

L'autore
Alvise Spadaro, architetto, ispettore onorario ai beni culturali, storico dell’arte.Oltre che di restauro dei monumenti, si è occupato anche della storia e della scrittura al tempo delle prime dinastie dell’Antico Egitto ed ha scritto numerosi contributi sulla storia e la cultura siciliana.
Ha pubblicato tra l’altro: La Resurrezione di Lazzaro e la famiglia di Giovanni Battista Lazzari, Catania 1995(Premio Nazionale di Letteratura “Castagno dei Cento Cavalli” per la Saggistica 1996); Settecento Calatino, Catania 2000; Caravaggio in Sicilia, Catania 2005; Le Americane di Ràbbato, Acireale-Roma 2007(con Letizia Spadaro e Carmelo Spadaro); Caravaggio in Sicilia - il percorso smarrito, Acireale-Roma 2008; Il mistero del Caravaggio rubato e la sua copia catanese, Acireale-Roma 2010.
Per la narrativa: Il bicchiere della baronessa, Acireale-Roma 2002; Le pentole di Praneta, Acireale-Roma 2004.
Il 17 dicembre 2010 è stato ospite a Patti  dove ha tenuto la Conferenza: "Caravaggio in Sicilia", nell'ambito dell'evento "All'ombra di Caravaggio".

venerdì 3 giugno 2011

Alberto Cottica presenta Wikicrazia al Caffè Galante di Patti

Con il patrocinio del Club Amici di Salvatore Quasimodo di Patti e dell'Associazione NoveMaggio,si svolgerà domenica 5 giugno a partire dalle ore 18.00, all'interno del Caffè Galante di Patti, un incontro con Alberto Cottica, autore di Wikicrazia.

A tre anni dalla sua prima visita a Patti, quando venne a realizzare per Kublai un reportage sul progetto Caffè Galante, Alberto torna per parlarci stavolta di Wikicrazia: "una visione entusiasmante di quello che le politiche pubbliche potrebbero diventare nell'era di Internet: la mobilitazione di una "intelligenza collettiva", attraverso la collaborazione creativa tra gli amministratori, le organizzazioni nonprofit, e soprattutto migliaia e migliaia di cittadini motivati a inventare, attuare e sorvegliare gli effetti dei nuovi schemi di integrazione - abilitati dalla tecnologia - che possono rendere le nostre vite più produttive, importanti e socialmente responsabili; e la nostra società più aperta e coesa" (David Lane)

Alberto Cottica è musicista (essendo stato tra i fondatori del gruppo musicale dei Modena City Ramblers), economista, studioso esperto di dinamiche sociali e politiche di governo, autore di Wikicrazia e fondatore e direttore di Kublai, l’incubatore digitale per i creativi promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico per favorire la nascita di progetti etici, innovativi e sostenibili di sviluppo dei territori. http://www.cottica.net/