"La vera terra dei barbari non è quella che non ha mai conosciuto l’arte, ma quella che, disseminata
di capolavori, non sa né apprezzarli né conservarli"
(Marcel Proust)

mercoledì 30 novembre 2011

La visibilit@ sul web del patrimonio culturale siciliano

La visibilit@ sul web del patrimonio culturale siciliano.
Criticità e prospettive attraverso un survey on-line 
con “Guida multimediale ai siti siciliani sul web”
di Elisa Bonacini

GIUSEPPEMAIMONE EDITORE
formato cm 17x24
pagine 308 
copertina stampata a colori
legatura in brossura
Prezzo di copertina di € 20,00
Per prenotareil volume :
• www.maimone.it/schedadinam1.asp?CodLib=201116
• scrivi a libri@maimone.it 
• invia un fax allo 095 310315.

La Sicilia ha lentamente iniziato a dotarsi di websites museali attraverso cui promuovere, comunicare e valorizzare il patrimonio culturale, pur rimanendo radicata una tradizionale tendenza alla 'negazione museale' che sul web diventa una forma di valorizzazione digitale negata. 
Nel volume si analizza la qualità della comunicazione on-line del patrimonio culturale siciliano, attraverso un survey condotto su 14 portali (turistico-culturali, a tematica museale, istituzionali) che, 'censendo' 442 siti di interesse culturale (per un totale finale di 463), ha evidenziato una grave carenza imprenditoriale e manageriale nelle forme avanzate della comunicazione e valorizzazione in rete (tipo 2.0) del 'sistema' culturale regionale. 
La Parte III del volume è una Guida multimediale alle schede di 96 websites museali (fra cui 10 musei interamente virtuali realizzati in Sicilia) accessibili direttamente col proprio smartphone tramite appositi QR Codes: il volume diventa così un contributo multimediale che sposa il tradizionale medium cartaceo con la visualizzazione mobile di contenuti culturali. Fanno da corredo quattro tavole sinottiche in Appendice (Tabella I: L'offerta culturale e museale siciliana sul web, con le caratteristiche 'numeriche' dei 14 portali; Tabella II: La visibilità museale siciliana sul web attraverso i portali del survey, in cui è evidenziata la visibilità sui 14 portali dei 442 siti con indicazione dei links in cui trovare le corrispondenti notizie ufficiali; Tabella III: I siti web museali, con l'indicazione delle informazioni e dei servizi presenti sui 96 siti web museali schedati; Tabella IV: Indici di visibilità dei siti web museali).

ELISA BONACINI, nata a Catania nel 1975, è laureata in Lettere Classiche con indirizzo Archeologico e in
Valorizzazione dei Beni Archeologici, specializzata in Archeologia Classica e Dottoranda in Scienze Umanistiche e dei Beni Culturali presso l'Università degli Studi di Catania, nel cui ambito sta sviluppando ricerche sulla valorizzazione digitale del patrimonio culturale. Collabora da circa un decennio come Archeologa con la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Catania e ha condotto studi inerenti l'età imperiale e tardo romana nell'area centro-orientale della Sicilia, pubblicando numerosi articoli e i due volumi Il territorio calatino nella Sicilia imperiale e tardoromana (British Archaeological Reports, International Series BAR S1694, Oxford 2007) e Il borgo cristiano di Licodia Eubea (Uniservice, Trento 2008). In seguito al proseguimento degli studi in Valorizzazione dei Beni Archeologici, ha intrapreso un nuovo percorso di ricerca che l'ha portata ad incentrare la sua attenzione sulle problematiche inerenti la valorizzazione culturale attraverso le nuove tecnologie, pubblicando alcuni articoli su “Fizz”, rivista on-line della Fondazione Fitzcarraldo (I musei e le nuove frontiere dei social networks: da Facebook a Foursquare e Gowalla e Quanto 'vale' il sito web di un museo) e i volumi intitolati Il museo contemporaneo, fra tradizione, marketing e nuove tecnologie (Aracne, Roma 2011) e Nuove tecnologie per la fruizione e valorizzazione del patrimonio culturale (Aracne, Roma 2011).

giovedì 10 novembre 2011

Itinerari culturali a Siracusa: alla scoperta di beni culturali ecclesiastici

Da domenica 13 novembre fino a domenica 18 dicembre, la Kairòs turismo cultura eventi e l'Arcidiocesi di Siracusa - Ufficio Diocesano Pastorale del Turismo, organizzano la seconda edizione di Itinerari Culturali, con visite guidate alla scoperta di beni culturali ecclesiastici di Siracusa normalmente chiusi al pubblico. 

L'evento consiste in visite guidate al complesso Chiesa-cripta-pozzo di San Filippo Apostolo alla Giudecca e al complesso archeologico della Chiesa di San Giovannello alla Giudecca, entrambi in Ortigia (Siracusa). 

Le visite si terranno tutte le domeniche mattina, a partire dal 13 novembre fino al 18 dicembre 2011, la prima alle ore 10.30, la seconda alle ore 11.30. 

Prenotazione obbligatoria telefonando allo 0931 64694 (nei seguenti orari d'ufficio: 9.30-12.30). Per ulteriori informazioni: info@kairos-web.com

mercoledì 9 novembre 2011

Consiglio per la lettura: "Cuore di cactus" di Antonio Calabrò

Recensione curata da Maria Costantino

“ A ‘Ntoniu, c’avi l’ali d’aquila e ‘u celu ci pari nicu…”.
Scopriamo questa bellissima dedica, metafora perfetta dell’irrequietezza umana, nelle prime pagine del libro Cuore di cactus di Antonio Calabrò ; e chi meglio di un poeta ( Ignazio Buttitta, passionale e appassionato poeta dialettale siciliano ) sa guardare negli occhi di un ragazzo ?
Il libro è ,come lo definisce il suo autore, pattese di nascita ( 1950), palermitano di adozione, un diario in pubblico. In quell’in c’è tutta la pienezza, la voglia di riempirci di “parole sincere”, di raccontare e di raccontarsi con tutti i rischi che un tale esercizio può contemplare.
Parole sincere private e pubbliche, parole dietro cui si intravedono i tanti libri letti, amati, masticati, metabolizzati fino a diventare parte di se stesso.
Parole pubbliche nel ricordo dell’esordio della sua carriera di giornalista al quotidiano l’Ora di Palermo ( 1970), piccolo coraggioso indipendente quotidiano, palestra di rigore professionale, di impegno civile ma anche di libertà personale.
Parole private nel ricordo dei tanti morti ammazzati dalla mafia negli anni ’70-’80, in un triste elenco numerico, ma soprattutto nelle lacrime versate per un amico, non l’ultimo morto ma quello determinante per una scelta, una svolta , una delle più ardue e tristi che un uomo può fare : quella di partire, di andarsene dalla sua terra.
Parole d’amore verso una città, Palermo, ancora lei, che nonostante tutto si spera sempre possa cambiare e la si ricorda e descrive nei suoi scorci più belli.
Parole di denuncia che , il più delle volte , chi sta lontano riesce a pronunciare più chiaramente e serenamente ; rivolte a un’isola e ai suoi abitanti per ricordare i difetti che l’affliggono e che non si possono camuffare con una patina superficiale di “orgogliosa isolanità”.
Parole di speranza nel vedere piccoli spiragli di luce che fanno pensare che si può ancora cambiare che c’è aria nuova,testimonianza di una coscienza sociale destinata a lasciare segni, a fare da lievito di un’altra Sicilia.
Un libro , si sa, non cambia la vita, la racconta solo, ma può essere esercizio per volare lontano, per aprire le ali, per non restare dentro i confini ristretti di un’isola .
Antonio, con il suo Cuore di cactus ci regala la possibilità di “volare alto”: non lasciamoci sfuggire quest’occasione.

L'autore
Antonio Calabrò (Patti, 1950) vive a Milano. È direttore degli Affari istituzionali e culturali della Pirelli e della Fondazione Pirelli. È membro del comitato di Presidenza di Assolombarda. Insegna all’università Bocconi e alla Cattolica di Milano. È stato direttore editoriale de «Il Sole 24 Ore» e ha diretto l’agenzia di stampa Apcom e il settimanale «Lettera Finanziaria». Ha lavorato a «La Repubblica», «Il Mondo» e «L’Ora». Ha scritto Da via Stalingrado a piazza Affari (1988), La morte ha fatto cento» (1996), Dissensi (2002), Agnelli, una storia italiana (2004), Intervista ai capitalisti (2005) e Or- goglio industriale (2009). Per Sellerio ha curato la raccolta di saggi L’alba della Sicilia (1996).

sabato 5 novembre 2011

"Santi, medici e taumaturghi" in mostra a Messina

Presso la storica sede del Monte di Pietà di Messina (sito in via XXIV Maggio) è stata allestita la mostra Santi medici e taumaturghi. Testimonianze d’arte e di devozione in Sicilia, in occasione del 50° anniversario di attività della Casa di cura “Villa Salus”, ente promotore che ha munificamente finanziato l’evento, realizzato in collaborazione con la Soprintendenza di Messina e la Provincia Regionale di Messina.
L’esposizione è il frutto di una specifica e appassionata ricerca scientifica condotta dai curatori Grazia Musolino, Stefania Lanuzza (Soprintendenza BB.CC.AA. di Messina) e Giampaolo Chillè (Università degli Studi di Messina). Gli studiosi, accogliendo con interesse la traccia tematica proposta da Saverio Pugliatti, organizzatore della manifestazione, hanno elaborato un progetto le cui linee guida sviluppano il particolare e complesso carattere agiografico della mostra.
Le opere sono state selezionate attingendo al patrimonio storico artistico siciliano ed il tema, in larga parte sviluppato attraverso la produzione colta, comprende un’interessante sezione dedicata all’arte popolare.
L’approfondimento scientifico sui materiali selezionati e, in generale, sulle tematiche affrontate è affidato al ricco catalogo a stampa che contiene una premessa del teologo Giovanni Russo, i saggi introduttivi dei curatori, il contributo di Sergio Todesco, dedicato alla sezione di Arte popolare, nonché i testi dei numerosi studiosi che hanno partecipato alla compilazione delle schede scientifiche.

La mostra resterà aperta fino al 15 gennaio 2012.
Orario: dal Lunedì al Sabato dalle ore 10.00-13.00, festivi: 10.30-13.00. Ingresso Libero.

"Ut pictura poesis": le opere di Michele d'Avenia incontrano le liriche di Quasimodo

Nell’ambito del programma “OMAGGIO A TAORMINA”, ideato e organizzato dall’associazione “ARTE & CULTURA a TAORMINA”, domenica 6 novembre, alle ore 18:30, si inaugura presso la ex - Chiesa di S. Francesco di Paola “UT PICTURA POESIS”, un percorso espositivo di 30 opere di Michele D’Avenia, accostate ad alcune liriche di Salvatore Quasimodo.
 La mostra, curata da Giuseppe Filistad e Giuseppe Morgana, propone un itinerario - articolato in 4 sezioni - che prende in considerazione gli ambiti della produzione artistica di D’Avenia: pittura e scultura. 
A venti anni esatti dalla sua prima mostra personale (Palazzo Corvaja, 1991) D’Avenia torna a Taormina con questa rassegna che mira ad analizzarne il percorso creativo e produttivo attraverso le opere più significative che ne hanno caratterizzato l’ascesa nel panorama artistico nazionale, rendendolo uno dei più apprezzati, raffinati e ricercati interpreti della Nuova Figurazione. 
A Taormina saranno esposte le opere più rilevanti dell’ultimo periodo, segnato da una ricerca incessante della luce, con un’attenzione particolare verso i suoi soggetti preferiti: figure femminili, composizioni e paesaggi. Una sezione della mostra sarà dedicata alla scultura, espressione “recente” dell’artista, milanese di nascita ma siciliano d’adozione, con l’esposizione, tra l’altro, di “L’altra faccia del peccato”, Premio Arte Mondadori 2004, e “1 ottobre 2009”, opera di forte impatto emotivo dedicata alle vittime dell’alluvione di Messina. 
A rendere ancor più rilevante l’evento, l’accostamento alle opere di D’Avenia di alcune poesie del Premio Nobel Salvatore Quasimodo, selezionate da Milena Romeo.

Dal catalogo della mostra l’intervento dei curatori, Giuseppe Filistad e Giuseppe Morgana: 

Quinto Orazio Flacco, già due millenni or sono aveva evidenziato nella celebre locuzione “Ut pictura poesis” la stretta attinenza tra i Poeti, talmente esaustivi nella descrizione di emozioni, oggetti o personaggi da consentire ai lettori di figurarseli nella loro mente come se si trovassero di fronte a un dipinto, ed i Pittori - o in generale gli Artisti - che rendono percettibili sentimenti e concetti astratti con la tangibilità della pittura o della scultura. Da ciò l’idea di accostare in una mostra, allestita nell’ambito del progetto “OMAGGIO A TAORMINA” organizzato dall’associazione “ARTE & CULTURA a TAORMINA”, le opere di D’Avenia con le poesie di Salvatore Quasimodo. Entrambi, infatti, con esiti diversi ma in maniera soave, riescono a trasmettere l’incanto e la profondità del loro animo con espressioni all’apparenza semplici ma in realtà complesse; entrambi riescono a far riflettere su come anche un piccolo gesto o una semplice parola possa diventare “lirica”. Entrambi ci fanno ripensare all’essenza propria dell’uomo, al piacere delle piccole cose che in realtà sono grandi e che la lettura di una poesia o la visione un dipinto ci restituisce repentinamente, dopo che erano divenute “lontane”, banalizzate dalla quotidianità.
La distanza temporale ed espressiva tra Quasimodo e D’Avenia viene annullata, così, dalla volontà di entrambi di esprimere la vitalità e l’armonia attraverso componimenti e composizioni essenziali che necessitano di un approfondimento, di un’indagine e di un tempo “lungo” per coglierne i significati più reconditi; ciò non significa che l’immediatezza e l’impatto delle loro opere vengano edulcorati o smorzati. Significa, anzi, che il momento di “godimento” si dilata, lasciando una traccia profonda. 
Quasimodo ebbe a dire (1): “…Un poeta è tale quando non rinuncia alla sua presenza in una data terra, in un tempo esatto, definito. E poesia è libertà di quel tempo e non modulazioni astratte del sentimento”. Sicché l’essere contemporaneo non significa soltanto usare mezzi espressivi postmoderni o, per dirla con un neologismo, “2.0” ma è prerogativa di chi, con le parole o con le immagini, riesce a trasferire un concetto o un pensiero anche usando strumenti e materiali della grande tradizione poetica e figurativa, essendo “presente” e attuale. Sempre.


Ut pictura poesis
Ex Chiesa di S. Francesco – Piazza S. Francesco di Paola, 98039 - Taormina
dal 6 al 29 novembre 2011
A cura di Giuseppe Filistad e Giuseppe Morgana
Organizzazione generale: ASSOCIAZIONE ARTE & CULTURA a TAORMINA
Coordinamento: Associazione Dionysos
Allestimenti: Art Promotion Taormina
Vernissage: domenica 6 novembre ore 18:30
Orari mostra: tutti i giorni 10-13 e 17-21
Catalogo in mostra
Info: www.arteeculturaataormina.it

Domenica 13 Novembre "Caravaggio in Sicilia" fa tappa a Viagrande (Ct)

Domenica 13 Novembre 2011 con inizio alle ore 18.00, si terrà presso il Palazzo Partanna di Viagrande (Ct) la conferenza con proiezioni di Alvise Spadaro "Caravaggio in Sicilia. Il percorso smarrito".
 
Il libro
Questo libro fa luce sul soggiorno siciliano di Caravaggio, periodo mai sufficientemente approfondito, nel quale invece opere spesso frettolosamente e banalmente descritte sulle basi di evidenze figurative che conducono a fraintendimenti ed a contraddizioni. Eppure le opere siciliane svelano la condizione creativa ideale nella quale si è trovato il pittore, ossia quella di non subire suo malgrado condizionamenti determinanti da parte della committenza. Un periodo cioè dove ha potuto esprimere tutto il valore del suo genio in una assoluta libertà creativa che gli ha consentito di produrre tangibili testimonianze della sua cultura e della sua arte. 
Queste condizioni ideali hanno quindi favorito l’altissima qualità delle sue opere, che venivano a confrontarsi in Sicilia con un contesto artistico culturale legato ancora alla cosiddetta «Maniera» e quindi arretrata di quasi un secolo rispetto al resto d’Italia e all’Europa dove la pittura di Caravaggio era già considerata, più che innovativa proprio rivoluzionaria. È importante infatti la lettura dei profondi significati simbolici, già rilevati nelle precedenti opere, e presenti anche in quelle siciliane insieme ad altrettanti inequivocabili riferimenti alla cultura dell’Isola. Caravaggio, condannato per omicidio alla decapitazione, durante il suo soggiorno siciliano era in attesa del perdono da parte del papa e le sue opere, più o meno esplicitamente, alludono alla morte, ma anche ad una resurrezione o “rinascita”. 

Anche il soggiorno siciliano, pur avendo avuto la durata di quasi un anno, è stato sempre sminuito a poco più che una citazione. 
Questo libro è il risultato di ricerche d’archivio e studi durati alcuni anni, con il ritrovamento di documenti inediti che si sono rivelati essenziali per ricostruire questo ultimo periodo della vita di Caravaggio. Ricostruiti i luoghi e l’ambiente culturale nel quale il pittore ha vissuto e operato. Ricostruito il percorso nell’Isola, scoprendo, tra l’altro, un determinante soggiorno a Caltagirone dove Caravaggio sarebbe entrato in relazione con la maggiore autorità ecclesiastica siciliana. 
Questo personaggio, fra’ Bonaventura Secusio, arcivescovo di Messina e già vescovo di Patti, grande diplomatico e consigliere del re Filippo II di Spagna, gli avrebbe garantito, durante il soggiorno siciliano le principali committenze, assieme alla protezione ed alla serenità necessarie per poter eseguire le sue opere. 
Fra’ Bonaventura Secusio era stato Ministro Generale dei Miniori Osservanti francescani e a destinazione francescana sono le principali commissioni ricevute da Caravaggio durante il suo soggiorno siciliano. Soggiorno che, come ha fatto notare l’autore del libro, include cronologicamente il 1609, ossia proprio l’anno in cui si celebra il IV centenario della fondazione dell’Ordine francescano. 
I risultati della ricerca inoltre hanno potuto mettere in luce la figura di Giovanni Battista Lazzari, committente messinese di Caravaggio, citato semplicemente fin ora come “ricco mercante di origine genovese”. I documenti ritrovati ci descrivono invece l’arrivo a Messina di questo aristocratico proveniente da Castelnuovo di Scrivia con la sua famiglia, l’iscrizione alla Mastra Nobile, il ruolo e l’attività svolta nella città dello Stretto. Le coincidenze cronologiche ci hanno permesso di capire finalmente perché Caravaggio, pur avendo ricevuto dal Lazzari la commissione di una pala d’altare raffigurante La Madonna con san Giovanni Battista ed altri santi consegnerà invece una Resurrezione di Lazzaro. 

L'autore
Alvise Spadaro, architetto, ispettore onorario ai beni culturali, storico dell’arte.Oltre che di restauro dei monumenti, si è occupato anche della storia e della scrittura al tempo delle prime dinastie dell’Antico Egitto ed ha scritto numerosi contributi sulla storia e la cultura siciliana.
Ha pubblicato tra l'altro: La Resurrezione di Lazzaro e la famiglia di Giovanni Battista Lazzari, Catania 1995(Premio Nazionale di Letteratura “Castagno dei Cento Cavalli” per la Saggistica 1996); Settecento Calatino, Catania 2000; Le Americane di Ràbbato, Acireale-Roma 2007(con Letizia Spadaro e Carmelo Spadaro); Il mistero del Caravaggio rubato e la sua copia catanese, Acireale-Roma 2010; Le Travestite. Donne nella storia Acireale-Roma 2011.
Per la narrativa: Il bicchiere della baronessa, Acireale-Roma 2002; Le pentole di Praneta, Acireale-Roma 2004; Le Travestite. Donne nella storia Acireale-Roma 2011.
Il 17 dicembre 2010 è stato ospite a Patti dove ha tenuto la Conferenza: "Caravaggio in Sicilia", nell'ambito dell'evento "All'ombra di Caravaggio".